Faraci: “Impianto rifiuti senza infrastrutture sarà cattedrale nel deserto, serve studio”

 
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Il consigliere Rosario Faraci

Gela. “Senza logistica e infrastrutture vere, sarà l’ennesima cattedrale nel deserto”. Il presidente della commissione consiliare sviluppo economico, Rosario Faraci, non nasconde che sul progetto dell’impianto rifiuti, esposto di recente anche dai manager delle aziende che lo hanno proposto, ci sono tante verifiche da effettuare. La commissione sta svolgendo le prime disamine. “Fino ad ora, abbiamo avuto solo una presentazione commerciale – dice Faraci – quando avremo i dati tecnici si potrà definire una conclusione più attendibile. Vorremmo capire, anzitutto, su quali basi sia stata effettuata la scelta, che è stata calata completamente dall’alto. Forse, il presidente della Regione Nello Musumeci ha scelto questo territorio, magari nella convinzione di non avere troppo riscontro elettorale? Chi ha deciso, sa che questo territorio non ha la necessaria infrastrutturazione? Da dove arriveranno i camion con i rifiuti? Dalle mulattiere che collegano questo territorio all’area della Sicilia occidentale? Non c’è un’adeguata rete ferroviaria elettrificata. La Gela-Siracusa è un miraggio e anche la tangenziale è ancora in fase preliminare. Peraltro, questa città ha l’obiettivo di sfruttare l’asse dell’economia circolare, che sicuramente non si basa sul trasporto massivo di rifiuti, con migliaia di tir destinati a fare la spola con l’area occidentale dell’isola”. Faraci, che è componente del gruppo civico “Una Buona Idea”, vorrebbe anzitutto un approfondimento su questi aspetti.

“Non bisogna innamorarsi di una tecnologia, solo perché viene riferito che non avrà impatto, sempre che questo sia possibile – aggiunge – e tutto il resto? Ripeto, serve uno studio più ampio, per un territorio che potenzialmente può guardare ad altro, dall’agricoltura al turismo passando per l’industria circolare”. Il presidente della commissione pone degli interrogativi preliminari, che al momento non hanno risposta. Un segnale che arriva dal fronte civico, che non sembra così convinto di farsi ammaliare da un maxi investimento (che il presidente della Regione ha stimato in circa 640 milioni di euro), senza prima avere servizi e infrastrutture.

2 Commenti

  1. Condivido al 200% con il presidente Faraci. Tutte osservazioni di grande rilievo. Il tema non è solo quello di evitare lo sversamento in discarica, o quello di produrre energia elettrica, ma la logistica. Es: i rifiuti indifferenziati che sono quelli che andrebbero all’inceneritore sono il 25% del totale. Se questi rifiuti vanno a Palermo, potrebbero raggiungere i 10 comparatori su una popolazione di 70mila abitanti, ma se il percorso va all’inverso su una popolazione di un milione quale quella del capoluogo siciliano vuol dire che a Gela arriverebbero 140 comparatori. Mi chiedo: se l’intenzione è quella di risolvere il problema dei rifiuti, quella di produrre energia elettrica, ma i conti vanno fatti pure su quanto CO2 vanno per aria, in seguito alla cattiva gestione, o di una gestione senza la logistica e senza infrastrutture.

  2. Il sindaco dovrebbe proporre di fare un termovalorizzatore piu piccolo, e di farne altro indi in totale 3, nel trapanese. Non si puo concentrare tutto a Gela e Catania, in quanto il territorio carente di vie di comunicazione. Bisogna dimezzare quella di Gela e farne almeno altra nel Trapanese-

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