Farruggia, “per ripristini strade non ci sono soldi” e su compensazioni “casse vuote”

 
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Gela. Strade cittadine troppo spesso ridotte ai minimi termini, in special modo dopo i lavori svolti in questi mesi per la rete idrica e la fibra ottica. I ripristini non vengono effettuati e quando invece ciò accade, gli interventi sembrano tutt’altro che a regola d’arte. La questione è riemersa nel corso del consiglio comunale di lunedì, sollevata da un’interrogazione del consigliere grillino Virginia Farruggia. “L’assessore ai lavori pubblici Ivan Liardi, nella sua risposta alla mia interrogazione – spiega Farruggia – ha fatto riferimento ad alcune contestazioni che sono state inoltrate a Caltaqua, non per i ripristini mai effettuati ma per quelli realizzati ma non secondo i parametri stabiliti. Mi sembra normale che davanti a lavori eseguiti non per come previsto, ci siano delle contestazioni. Il problema di fondo, invece, è un altro. Semplicemente, l’amministrazione comunale non ha a disposizione le somme per coprire i costi dei ripristini delle strade interessate dai lavori. Così, con le piogge e le intemperie, senza adeguati ripristini, tante strade della città diventano sempre più pericolose. Anche il protocollo concluso con le società che hanno effettuato i lavori viene svuotato di ogni senso”. Farruggia ritiene che il programma da circa cinque milioni di euro, già lo scorso anno annunciato dall’amministrazione comunale per interventi sulle direttrici stradali più importanti della città, possa servire anche a questo tipo di interventi. I soldi dovrebbero arrivare dalle compensazioni minerarie. “Ad oggi, però, non c’è nessuna copertura – aggiunge il consigliere – è rimasto un semplice annuncio”.

L’assessore Liardi, nel corso della seduta di consiglio, ha spiegato di aver avuto un incontro con uno dei funzionari che in Regione monitora i fondi delle compensazioni minerarie. Il capitolo di spesa, però, al momento pare essere sprovvisto di qualsiasi risorsa. A Palermo, le casse sono vuote, in attesa che le somme ritornino disponibili. Spettano alla città, a seguito dei canoni che le compagnie estrattive versano alla Regione, per le attività svolte sul territorio locale.

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