Fasulo e Panebianco diffamati, tensione in aula: Di Blasi espulso, c’è ricusazione

 
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Il presidente dell'associazione "Aria nuova" Saverio Di Blasi

Gela. Ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee, davanti al giudice Antonio Fiorenza. Le parole di Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione “Aria Nuova”, hanno però determinato la reazione del giudice, che lo ha espulso dall’aula. L’ambientalista è accusato di aver diffamato l’ex sindaco Angelo Fasulo e l’allora commissario dell’Ato rifiuti Giuseppe Panebianco, ma anche di minacce sempre all’ex primo cittadino. E’ a processo insieme al presidente dell’associazione “Amici della terra-Gela” Emanuele Amato e all’ex dirigente del Comune Roberto Sciascia. Le indagini si concentrarono su uno striscione, che nel corso della campagna elettorale del 2015 venne esposto nei pressi del tribunale, sul quale erano riportate diverse richieste indirizzate ai magistrati della procura e si addebitavano a Fasulo e Panebianco anche possibili ipotesi di reato, soprattutto sulla gestione del servizio rifiuti. Solo a Di Blasi vengono contestate presunte minacce, anche di morte, che avrebbe rivolto all’ex sindaco. Il presidente dell’associazione “Aria nuova” ha iniziato a parlare in aula, riferendosi ai rapporti politici che c’erano stati con Fasulo, ma anche al ruolo dell’allora direttore generale del Comune, l’ingegnere Renato Mauro. Ha ipotizzato possibili illeciti sull’appalto rifiuti, richiamando denunce e segnalazioni formulate negli anni. Un excursus che il giudice ha considerato non attinente ai capi di imputazione. Ha più volte chiesto a Di Blasi di limitarsi alle contestazioni mossegli. L’imputato si è appellato al suo diritto di difesa. Il giudice ha interrotto l’esame e disposto l’espulsione dall’aula.

Una situazione di forte tensione che ha spinto il difensore, l’avvocato Salvo Macrì, a chiedere che il giudice si astenga dal decidere questo procedimento. Secondo il legale, quanto accaduto potrebbe incidere sulla terzietà dello stesso giudicante. Nel corso dell’udienza è stata formulata un’istanza di ricusazione, sostenuta anche dagli altri difensori degli imputati, gli avvocati Joseph Donegani e Sergio Sparti. Sarà la Corte d’appello di Caltanissetta a decidere. Il giudice ha disposto la trasmissione del verbale, per la decisione sul prosieguo del dibattimento, che si appresta alla conclusione. Ha anche inoltrato gli atti in procura, affinché si valuti la posizione di Di Blasi (che a sua volta ha preannunciato una possibile querela). In aula, si tornerà ad aprile. Il pm Pamela Cellura e i legali delle parti civili, che assistono Fasulo, Panebianco e anche l’Ato rifiuti (gli avvocati Antonio Gagliano, Marco Granvillano e Rocco Scicolone), si sono opposti alla ricusazione, ritenendola inammissibile.

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