Fatture per prestazioni inesistenti, indagine su presunta “cartiera”: parte giudizio

 
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Gela. Uno degli imputati è intanto deceduto e la sua posizione è stata stralciata, con l’estinzione del reato. Per gli altri coinvolti in un presunto giro di fatture per prestazioni inesistenti è stato invece aperto il dibattimento. I controlli degli investigatori presero il via dagli accertamenti condotti sull’attività di una ditta individuale, avviata in città nel settore degli impianti elettrici. Il titolare, Marco Gentile, avrebbe emesso fatture, ma a copertura di una lunga serie di prestazioni ritenute inesistenti. Secondo le accuse dei pm della procura, la ditta individuale sarebbe stata una “cartiera”. A processo, dopo il rinvio a giudizio deciso dal gup, sono finiti otto imputati, compreso il titolare della ditta individuale. Si tratta di imprenditori, esercenti ed operatori economici, che avrebbero sfruttato i rapporti con la presunta “cartiera” solo per aggirare il fisco. Gli accertamenti vennero condotti dai finanzieri, coordinati dai magistrati della procura. Ci sarebbero stati rapporti, considerati solo fittizi, per somme consistenti, anche fino a 200 mila euro. Vennero sottoposte a verifica carte e certificazioni contabili di attività in diversi settori, dai supermercati ad aziende edili.

I primi testimoni, davanti al giudice Eva Nicastro, verranno sentiti nel corso della prossima udienza. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Angelo Cafà, Valentina Lo Porto, Marina Ferrara, Antonio Gagliano, Enrico Aliotta, Carmelo Peluso, Angelo Mangione e Federica Maganuco.

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