"Federico non è ridimensionato, a Gela caduto il muro del campanilismo" e Forza Italia ora vuole il prossimo sindaco
Gela. Niente terzo mandato all’Ars per Pino Federico. {module Sponsor}“Federico non è ridimensionato”. Una calamita di voti, la sua, che però non è bastata ad avere la meglio sull’altro corazziere...
Gela. Niente terzo mandato all’Ars per Pino Federico.
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“Federico non è ridimensionato”. Una calamita di voti, la sua, che però non è bastata ad avere la meglio sull’altro corazziere azzurro, il neo deputato regionale all’Ars Michele Mancuso. In casa forzista è tempo di valutazioni. Forza Italia, in città, è il primo partito a livello di consensi, scalzando sia i grillini sia i dem, ma non ha più il riferimento palermitano, almeno non ha più Pino Federico all’Ars. Ma la vicenda forzista è strettamente legata a quanto accaduto in città. Mancuso stesso è consapevole che la porta dell’Assemblea regionale l’ha aperta proprio a Gela, dove ha incassato oltre duemila voti. “Non credo che quanto accaduto a Gela sia un caso strano, anzi – dice il neo deputato forzista – io ho lavorato molto su Gela e la sento mia, così come sento mie Caltanissetta e le altre città che mi hanno scelto. A Gela, finalmente, è caduto il muro del capanilismo. Gli oltre duemila voti non sono arrivati per ridimensionare Pino Federico. Abbiamo vinto, a Gela e in provincia, grazie a tutti i candidati e Federico ha ottenuto ben oltre tremila voti, non mi pare che sia un esponente ridimensionato, anzi. Il partito saprà ricompensare chi ha partecipato in maniera così importante alla nostra vittoria”.
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“Un sindaco di Forza Italia”. Quindi, almeno per Michele Mancuso, i duemila voti non sono contro Federico ma sono a supporto del suo progetto. La candidatura del coordinatore provinciale di Forza Italia, in città, è stata sostenuta da un gruppo di militanti che, probabilmente, non si riconosce più nel leader Federico, che comunque leader rimane, almeno se si contano i voti. Non a caso, il coordinatore cittadino Emanuele Maniscalco già si porta avanti. “Con la vittoria di Musumeci e lo splendido risultato di Forza Italia la città ha deciso di voltare pagina – dice – rispetto al fallimento della sinistra e dei grillini. La gente pretende un centrodestra forte e compatto a guida forzista, che riesca a dare slancio alla città. Noi abbiamo il dovere di lavorare per consegnare finalmente un sindaco azzurro alla città. Lo chiede il popolo”. Quindi, con o senza deputato locale all’Ars, i forzisti mettono subito le cose in chiaro. La coalizione di centrodestra la guidano loro e Pino Federico, probabilmente, si candida ad essere quello che detterà le regole, in attesa di più importanti lidi che il partito potrebbe mettergli a disposizione. I forzisti, anche in consiglio comunale, hanno aumentato la truppa, aggiungendo di recente l’ex grillina Sara Cavallo. Tra Federico e Mancuso nessuna guerra, anche se quei duemila voti pesano, eccome.
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