Federico: “Non ho mai fatto false promesse a nessuno”

 
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Gela. L’aggressione a Pino Federico è solo la punta di un icerberg di un’emergenza sociale. Il parlamentare è solo l’ultimo politico che subisce un attacco fisico, dettato magari dalla disperazione di chi non sa più a che santo votarsi e sfoga la sua rabbia contro chi ritiene in parte responsabile.

Federico ieri ha ripreso la sua normale vita. Quei punti di sutura al naso sono le conseguenze della testata subita dal trentacinquenne che venerdì sera era andato a trovarlo allo studio. Uno che aveva fatto campagna elettorale per lui ma che sperava, come tanti, che Federico potesse aiutarlo a trovare un lavoro. Il lavoro, ecco la parola magica. E’ il motivo scatenante. E quel che fa più impressione il giorno dopo l’aggressione a Federico non sono i messaggi di solidarietà che da routine arrivano da più parti politiche, ma al contrario le reazioni dei semplici cittadini. Quasi tutti a “giustificare” il gesto del disoccupato. Qualcuno si è spinto al punto di proporre una raccolta fondi per assistere legalmente l’aggressore. Si tratta di provocazioni, forme estreme di proteste ma anche il segnale di grande disaffezione verso la politica. Per anni c’è chi ha speculato e preso in giro la povera gente e le conseguenze le piangono magari altri.

Pino Federico non usa mezzi termini. “Posso capire tutto – dice – la rabbia, la disperazione ma la violenza no. Non l’accetto. Altrimenti giustifichiamo l’omicidio del sindaco Abbate, la sparatoria di Montecitorio e tutto il resto. Chi mi conosce lo sa. Non sono il tipo che fa promesse che non può mantenere. Non ho promesso alcun posto di lavoro. Sarei irresponsabile se lo facessi in un periodo del genere”.

Ieri si sono moltiplicati gli attestati di solidarietà. “Quando dalle parole si passa ai fatti è il segnale che si sta perdendo ogni barlume di civiltà e di ragione – ha detto il sindaco Angelo Fasulo – Le tensioni sociali e i problemi economici non possono e non devono mai sfociare in aggressioni fisiche. La disperazione legittima di tanta gente non deve in alcun modo diventare una giustificazione all’aggressione fisica, la violenza non può essere mai la soluzione. Le ansie e le preoccupazioni che attraversano la nostra città possono essere superate solo recuperando il senso dei rapporti umani, del reciproco rispetto e dell’assoluto rispetto delle regole del vivere civile. Spero di non dover mai più trovarmi a commentare di questi episodi e auguro all’amico Pino di rimettersi presto e di tornare quanto prima alla sua attività”. Altri attestati sono arrivati dal Pds-Mpa, da Francesco castellana, coordinatore Sel gela, che ha espresso “preoccupazione per gli aspetti violenti che ormai caratterizzano il rapporto di rappresentatività tra cittadini e politica. Tali fatti raccontano una città sprofondata nella drammatica disperazione di chi ha per lungo tempo rincorso false speranze e il dilettantismo di una politica che non ha mostrato amore e comprensione per la propria città”. Solidarietà anche da Maria Pingo e Giovanna Cassarà.

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