Ferito in raffineria, a processo i responsabili di Smim: Barbieri, “era un lavoro di routine”

 
0

Gela. “Era un lavoro di routine, l’operaio rimasto ferito non si sarebbe dovuto trovare in quella zona”. Giancarlo Barbieri, manager dell’azienda Smim, è stato sentito, in aula, davanti al giudice Tiziana Landoni. E’ imputato, insieme ad altri responsabili e tecnici dell’azienda metalmeccanica, a seguito di un incidente in raffineria che causò il ferimento di un operaio. A processo, oltre a Barbieri, ci sono Giorgio Satorini, Massimo Bonelli, Filippo Pepe e Massimo Casisi, oltre appunto alla Smim. “Il ponteggio? Non l’abbiamo montato noi – ha continuato – era più un intralcio. Probabilmente, ci furono anomalie nelle operazioni di imbragaggio del tubo e l’operaio venne colpito”. Il dipendente ferito, parte civile con l’avvocato Paolo Testa, subì la frattura della mandibola. Gli imputati sono accusati di non aver adottato tutte le necessarie misure di precauzione. Proprio il legale dell’operaio ha insistito sul tipo di permesso che l’azienda aveva ottenuto.

L’incidente in raffineria. “Per me – ha detto il manager – non si trattava di un lavoro complesso. I nostri operai hanno sempre avuto la formazione necessaria. Ricordo che multammo il capocantiere e il gruista”. In aula, Barbieri ha risposto alle domande dei difensori, gli avvocati Flavio Sinatra e Gualtiero Cataldo, e del pm Gesualda Perspicace. Altri testimoni verranno sentiti nel proseguo dell’istruttoria dibattimentale.

Questo è il primo blocco di testo

Questo è il secondo blocco

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here