Feste religiose, tanto rumore che copre il lamento

 
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Gela. È notte fonda. I fuochi d’artificio tengono sveglio, ancora per un po’, il quartiere Macchitella. Si celebra l’ennesima ricorrenza religiosa.

Anche quest’anno la festa della Santa ha avuto la meglio sulle prediche dei preti che invocano da mesi tagli alle spese di manifestazioni religiose per fronteggiare la povertà dilagante. Un fenomeno conosciuto ma ignorato da troppi. Pochi metri più distante, nel rione Marchitello, un ex detenuto non riesce a dormire.

A tenerlo sveglio non sono gli spari che celebrano la Madonna ma il pensiero che tra qualche giorno dovrà liberare l’alloggio popolare occupato, per consentire allo Iacp di darlo a un altra famiglia bisognosa. Lui per chissà quale motivo non rientra nella graduatoria.

Eppure, dopo avere scontato la sua pena dietro le sbarre, ha cercato di rifarsi una famiglia. Oggi ha una moglie e due bambine, la più piccola non ha compiuto nemmeno un anno. Non chiede un lavoro che non ha, solo di rimanere in quell’alloggio realizzato per aiutare i bisognosi, proprio come lui.

Da sei mesi, grazie all’interessamento del sindaco ha evitato di rimanere senza una casa. Il 6 giugno peró dovrà lasciare l’alloggio popolare. Per lui è scaduto ogni ultimatum. Intanto, altri alloggi di edilizia popolare in città sono occupati o ceduti anche a persone facoltose che le avrebbero ereditate dai loro familiari.

Per loro non é stato difficile acquistarli e fare business, rivendendoli o affittandoli, nell’indifferenza dello Iacp.In un altro alloggio vive una famiglia disagiata, impossibilitata a ottenere un lavoro. Il capofamiglia a causa di una invalidità ha smesso da dieci anni di fare il carpentiere. Sua moglie da un anno vive in una sedia a rotelle.

Loro figlia, di appena nove anni, ha chiesto aiuto alle istituzioni scrivendo un tema in classe. Anche la sua richiesta non è stata ascoltata, nemmeno dall’Inps che esita a riconoscere una pensione di indennità ai suoi genitori. L’istituto di previdenza nazionale non è nuovo a simili atteggiamenti, non esitando a ignorare anche le sentenze del tribunale.

Lo sa bene un altro disabile, ex muratore, senza precedenti penali. Ha smesso di lavorare da quando a causa di un tumore al colon è diventato uno dei tanti pazienti stomizzati della città. Ha una invalidità del 90 per cento riconosciuta anche dal tribunale ma l’Inps da quattro anni gli ha sospeso il sussidio mensile. In attesa di un provvedimento anche ieri sera, prima di andare a letto, la luce di casa sua è rimasta spenta perché l’Enel ha tagliato la fornitura della energia elettrica.

Due anni fa era stata Caltaqua a negare all’uomo il diritto dell’acqua e presto toccherà anche alla fornitura del gas. Intanto alcuni alloggi popolari sono stati riqualificati dallo Iacp che nel frattempo ha svuotato le proprie casse. Oggi non possono costruire nuovi alloggi e molti di quelli esistenti vengono abitati da famiglie benestanti che ne rivendicano la proprietà.

Per rispondere all’emergenza abitativa molti spazi di edilizia popolare sono stati convertiti a edilizia speculativa a vantaggio di costruttori senza scrupoli, mentre i fabbricati abusivi acquisiti dal Comune rimangono in uso ai proprietari che hanno infranto le regole edilizie.

Anche se questi sono noti imprenditori o famiglie con importanti capacità reddituali. L’ultima festa è finita ma la chiesa si prepara a organizzare un altro evento con fuochi d’artificio sempre più rumorosi, coprendo il lamento inascoltato di chi ha davvero bisogno.

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