“FI in campagna elettorale”, Caruso: “Fu Mancuso a chiederci di avere l’assessorato per Gnoffo”

 
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L'assessore Francesca Caruso

Gela. “Non cerco vetrine politiche ma sono stata chiamata dal sindaco a lavorare per la città. Sono stanca della campagna elettorale già avviata da Forza Italia, i cui esponenti continuano a tirare in ballo me e il consigliere Luigi Di Dio”. L’assessore Francesca Caruso si dice distante da quanto riferito in questi ultimi giorni dai vertici locali forzisti. L’ex assessore Nadia Gnoffo e il coordinatore cittadino Vincenzo Pepe hanno messo in forte dubbio l’efficacia dell’operato non solo dell’assessore Caruso ma anche del consigliere Di Dio, entrambi con un trascorso in Forza Italia ma che hanno scelto un diverso cammino, rimanendo nel patto politico stretto con il sindaco Lucio Greco. Gnoffo e Pepe, invece, continuano ad avere come punto di riferimento il parlamentare regionale Michele Mancuso. “Fino a prova contraria – dice Caruso – il gruppo di Forza Italia alle amministrative di quattro anni fa era parte integrante della lista “Azzurri per Gela”, che grazie a noi ha ottenuto risultati. Nell’orbita mia e del consigliere Di Dio, ci sono stati circa mille voti. Non abbiamo mai preteso un assessorato ma sicuramente ci aspettavamo il giusto riconoscimento. Lo stesso che sarebbe dovuto spettare ad altri candidati, come gli avvocati Angelo Cafà e Liliana Bellardita, che ebbero un risultato migliore di Gnoffo. Fu lo stesso Mancuso, al termine della tornata elettorale, a chiederci di dargli spazio con un assessorato a Gnoffo che non aveva ottenuto i risultati attesi. Se ha avuto la possibilità di lavorare per la città, in giunta, non lo deve a propri meriti. Per il resto, non so che tipo di lavoro abbia fatto con l’assessorato e non voglio neanche insistere su questo punto. Però, non accetto di essere chiamata continuamente in causa dai dirigenti di Forza Italia”. All’assessore Caruso, che durante la consiliatura precedente a quella attuale ebbe un’esperienza all’assise civica, il sindaco Greco ha affidato un assessorato importante, quello allo sviluppo economico, sul quale ricadono le sorti dei programmi di finanziamento e non solo.

“Non ho padri spirituali, a differenza di quello che sostengono gli esponenti di Forza Italia – dice ancora – purtroppo, soffrono della sindrome di Schettino, che li ha portati a lasciare la nave quando ha iniziato a trovarsi in acque agitate. Noi, invece, non ci siamo tirati indietro e stiamo lavorando in un momento molto difficile. Siamo sempre stati civici e non abbiamo mai cercato i partiti. Il nostro intento iniziale era di fare un percorso di crescita in Forza Italia. Se il consigliere Di Dio ha scelto di lasciare il partito, dovrebbero essere i dirigenti a fare mea culpa. E’ molto facile criticare adesso l’amministrazione comunale. Mi pare che il tempo delle polemiche sia superato. Noi, con tante difficoltà, stiamo lavorando per la città e non pensiamo affatto alla campagna elettorale. Ci sono progetti importanti da portare avanti e io sono abituata a pensare che quando si finalizza un lavoro tutti quelli che contribuiscono vanno elogiati. Non mi interessa alcuna primogenitura, neanche politica”. Come già fatto dal consigliere Di Dio, che ha fortemente contestato il parlamentare Ars Michele Mancuso, anche l’assessore Caruso traccia nettamente il confine tra i pro-Greco e gli azzurri, ormai all’opposizione.

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