“FI smetta di parlare solo di sfiducia”, Greco: “Hanno lasciato la giunta per interessi elettorali”

 
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Il sindaco Greco e il parlamentare regionale Mancuso (immagini di repertorio)

Gela. Forza Italia che “parla solo di sfiducia” delegittima il lavoro emergenziale condotto in questi mesi dall’amministrazione comunale e i rapporti politici che si sono mantenuti fino agli ultimi mesi dello scorso anno. Il sindaco Lucio Greco “richiama” il parlamentare Ars Michele Mancuso, che ieri non solo durante l’inaugurazione della nuova sede degli azzurri ha ribadito le distanze nette dall’avvocato e dal suo progetto. “Le ultime dichiarazioni dell’onorevole Mancuso le trovo ingenerose, ingiuste e superficiali, in quanto non accompagnate da una seria analisi. Dimenticare che il suo partito, con un assessore da lui scelto e fortemente voluto, ha gestito settori nevralgici del governo della città, non rende giustizia ai rapporti di collaborazione instaurati sul piano politico. Vengono mortificati anche quei rapporti personali di rispetto e di fiducia che ho sempre manifestato nei confronti di tutti i loro rappresentanti. Chi non conosce esattamente i fatti – spiega Greco – potrebbe essere tratto in inganno dalle parole dell’onorevole Mancuso. Si potrebbe pensare che ad interrompere i rapporti di collaborazione, sia stato io. Le cose, come lui stesso sa, stanno diversamente, se è vero come è vero che il deputato ha deciso di abbandonare l’amministrazione dopo le elezioni regionali e solo quando, mettendo sul piatto della bilancia i vantaggi e gli svantaggi della permanenza in giunta, ha ritenuto più conveniente, dal punto di vista squisitamente elettoralistico, staccare la spina e optare per l’abbandono. Ciò che mi colpisce e mi amareggia non è tanto la nuova linea politica che ha deciso di intraprendere, quanto piuttosto aver deciso di abbandonare l’amministrazione, lasciandomi da solo in un momento in cui la tempesta finanziaria, abbattutasi sul Comune, rischiava di infliggere un colpo mortale alle speranze dei cittadini”. Il sindaco non ha mai nascosto di rivedersi nell’area politica degli azzurri e ha spesso elogiato l’azione del presidente della Regione Renato Schifani. I forzisti locali che si rifanno proprio a Mancuso sono fermi nel considerare ormai superata l’esperienza Greco. “Adesso li inviterei ad evitare di parlare solo di sfiducia, utilizzando peraltro toni e modi poco eleganti e senza stile. Può non meravigliarmi il comportamento di certe figure di secondo piano, anche se da alcuni di loro mi aspetterei un minimo di gratitudine, ma da chi riveste ruoli istituzionali mi aspetto il dovuto garbo e interventi improntati alla gravità e alla serietà del momento. Facciano tutti i giochi politici che vogliono, si alleino con chi vogliono, anche con chi fino all’altro ieri, dai banchi dell’opposizione, lanciava tuoni e fulmini contro di loro. Facciano quel che vogliono, insomma, ma dimostrino un po’ di rispetto verso la città e la smettano di parlare solo di sfiducia. So bene – aggiunge il sindaco – che i problemi dei miei concittadini non occupano il primo posto nella loro agenda politica, ma almeno si sforzino di non intralciare il lavoro e i sacrifici che mi stanno permettendo di superare una fase molto critica per le sorti della città”. Greco è duro verso Mancuso e il gruppo politico di Forza Italia locale. Invece, prende spunto dall’incontro di ieri avuto con il senatore Stefania Craxi, a sua volta nella sfera berlusconiana.

“Prendano esempio dalla loro leader, senatrice Craxi, che ieri, in un incontro cordiale tenutosi a Palazzo di Città – conclude – ha manifestato comprensione per la gravità del momento e ha rinnovato il suo impegno per la difesa del nostro territorio, dichiarandosi pronta a sostenere alcuni progetti portati avanti dall’amministrazione. Questa sì che è politica”. Mancuso, analizzando la situazione attuale del centrodestra locale, non ha escluso nulla. “Veti per nessuno”, ha precisato. Il sindaco però non apprezza affatto l’opposizione a testa bassa condotta dai berlusconiani, che continuano a sostenere la sfiducia.

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