Finanziamento revocato per officina gioventù, Consulta: “Più attenzione alle nuove generazioni”

 
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I lavori non sono mai partiti

Gela. Il caso del finanziamento revocato per la riqualificazione dell’ex centrale elettrica, sul lungomare Federico II di Svevia, da trasformare in officina della gioventù, è riemerso con una sentenza del Tar Catania. I giudici amministrativi hanno respinto la richiesta di risarcimento avanzata dall’azienda che si era aggiudicata l’appalto per i lavori. Il Comune non dovrà pagare, ma ha comunque perso un finanziamento da oltre due milioni di euro (fondi europei assegnati dalla Regione), con responsabilità istituzionali ben distribuite tra le ex giunte Fasulo e Messinese. Un progetto fallito che i componenti della Consulta giovanile valutano come ennesimo esempio di una totale assenza di progettualità in favore delle nuove generazioni. “Assurdo da credere. E’ mai possibile che non si riesca affatto a programmare una serie di investimenti rivolti al mondo giovanile, avendone cura e infine far nascere una seria e vera progettualità? Non interroghiamoci sul perché il flusso migratorio dei giovani che vanno via dal Sud sembra non avere intenzione di arrestarsi, la risposta al quesito è semplicissima – dicono – perdiamo costantemente i fondi per dare servizi, per fare nascere strutture, per convincere le nuove generazioni a costruire un futuro in questa terra. Officine della gioventù doveva essere un centro di aggregazione sociale e culturale in cui le idee di tanti
ragazzi potevano diventare realtà”. Il finanziamento revocato riguardava fondi europei, allora messi a disposizione dalla Regione.

“Da adesso, potremo chiamarla ennesima occasione persa per un rilancio rivolto ai giovani e a chi vuole continuare ad investire. Le colpe di questo fallimento a chi vanno attribuite? Sicuramente alle figure istituzionali che negli ultimi anni hanno mal gestito pianificazione e organizzazione, oltre a coloro che non si sono per nulla interessati di rendere concreta questa realtà, preferendo concentrarsi su altro – concludono – il nostro monito per il futuro rivolto a tutte le cariche istituzionali resta quello di dare massima attenzione alla progettualità per il mondo giovanile, curando quotidianamente l’implementazione di nuovi piani di sviluppo che consentano di far rimanere al Sud i nostri ragazzi. Se ciò non accadrà, ci ritroveremo in una terra desolata abitata solo dagli ipocriti che l’hanno ridotta in questo stato”.

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