Fondi Rmi, Messina (Ugl): “Ad oggi tutto fermo e niente soldi per lavoratori”

 
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Alario e Messina hanno scritto all'assessore regionale Scavone

Gela. “Ancora tutto fermo”. Sui ritardi nella concessione dell’anticipo di quattro mensilità ai lavoratori del Reddito minimo di inserimento intervengono i vertici regionali dell’Ugl. Il sindacato, da alcune settimane, è protagonista di un duro scontro con l’amministrazione comunale. Il segretario confederale Andrea Alario ha parlato di evidenti ritardi e di anomalie nella trasmissione delle necessarie richieste alla Regione. L’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo ha bollato l’intera questione come un attacco deliberato all’azione della giunta. Secondo Gnoffo si tratterebbe solo di “strumentalizzazioni”. “L’unica visibilità che conta è quella alimentata dal sostegno ai lavoratori e ci dispiace che a livello territoriale un Comune così importante come Gela stia utilizzando un confronto sindacale, seppur aspro nei toni ma sempre improntato sulla verità. Sono i fatti quelli da commentare per non perderci nella polemica sterile che non fa al caso nostro e che non giova soprattutto al vero nodo della questione che è l’erogazione delle spettanze ai percettori del bacino Rmi del Comune di Gela”, dice il segretario regionale Ugl Giuseppe Messina.

“L’azione puntuale e costante del Segretario territoriale dell’Ugl di Caltanissetta/Gela, Andrea Alario, che ringrazio pubblicamente – continua il segretario regionale – ha portato al risultato di invitare il Comune di Gela ad accelerare sui tempi di risposta e verificare attentamente la consistenza reale dei percettori per arrivare ad un importo veritiero e soddisfacente per tutti i beneficiari, evitando che taluno restasse fuori. Non si può di certo far ammenda al sindacato che fa il proprio mestiere a tutela dei lavoratori in questa circostanza, così come non assume alcuna importanza cincischiare sull’esistenza o meno di una Pec. Il dato vero è che nel 2019 le risorse necessarie per coprire le richieste dei percettori di Gela si sono attestate a 119.585‬,92 euro mentre per il 2020, rapportato ai primi quattro mesi, l’importo, a seguito di insistente verifica chiesta dai lavoratori e dal sindacato territoriale, si dovrebbe arrivare a ‪139.149‬,60 euro. Uso il condizionale perché, ad oggi, per quello che risulta all’Ugl, non è ancora stata trasmessa la richiesta di integrazione di circa 20 mila euro in più rispetto al consolidato del 2019. Quindi, tutto fermo”. Il sindacato, come fatto dai lavoratori, ribadisce che ad oggi non sono arrivate le somme previste. “La verità inconfutabile è che i percettori non hanno ancora ricevuto nulla – conclude Messina – e l’Assessorato del lavoro attende la richiesta ufficiale di integrazione dell’importo per poter emettere il decreto di impegno e liquidazione delle risorse. Non servono le smentite né serve alimentare polemiche inutili. Serve che si acceleri il tutto per far pervenire prima possibile il ristoro ai percettori del bacino Rmi. La crisi pandemica non ammette appelli e giustificazioni inutili. Ugl ha agito alla luce del sole”.

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