Forza Italia ha vinto in città ma c’è uno scontro interno? Carfì, “siamo un partito unito…il nostro voto non è stato contro Federico”

 
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Raffaele Carfì e il deputato regionale Michele Mancuso

Gela. “Forza Italia, in città, non ha più anime, né ci sono guerre interne.

Siamo un unico partito e tutti abbiamo contribuito al successo. Siamo il primo partito locale”.
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Il gruppo di Mancuso. Nessuna lotta tra fazioni, quindi, almeno stando alle parole di Raffaele Carfì, uno dei principali sponsor elettorali del neo deputato all’Ars Michele Mancuso, che in città ha praticamente costruito la sua vittoria, a discapito di Pino Federico, che nonostante l’incremento di voti rimane fuori dall’Ars. “Mancuso, in città, ha ottenuto un grande risultato, con oltre duemila voti – dice Carfì – non faccio mistero di averlo supportato fin dal primo momento. Mancuso, però, non era un avversario di Federico, i tre candidati nella lista provinciale hanno tutti contribuito al successo del partito. Il nostro non è stato un voto contro Federico. E’ stato, invece, un voto per Mancuso, che abbiamo individuato come nostro riferimento politico”.
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Se il gruppo consiliare forzista e il coordinatore cittadino Emanuele Maniscalco sembrano diretta emanazione di Federico, fuori dal municipio la storia cambia e quelli di Mancuso si sono fatti sentire, probabilmente sfruttando anche inattesi sostegni politici. “Nessuno va messo da parte – spiega ancora Carfì che fa parte del direttivo provinciale – Pino Federico ha ottenuto un risultato elettorale addirittura migliore di quello di cinque anni fa, quindi non è stato assolutamente ridimensionato. E’ vero, nel partito bisogna confrontarsi e parlare. In campagna elettorale, nonostante scelte diverse, abbiamo comunque agito con il massimo fair play. Non ci sono stati attacchi incrociati. Questo è molto importante”. I forzisti i voti continuano ad averli e da questa base, a quanto pare, sembrano voler ricominciare, senza mettere veti ad eventuali ingressi, anche di peso. “Non escludiamo nulla – conclude Carfì – è chiaro che essendo il primo partito in città, le richieste ci saranno e tre consiglieri comunali non sono un numero proporzionato al nostro bacino di voti. Miriamo ad un gruppo consiliare ancora più ampio”.

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