Frode fiscale a Parma: tra i sette arrestati da Gdf i gelesi Di Pietro e Ingegnoso

 
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Gela. Ci sono anche Ennio Di Pietro, libero professionista, e Francesco Ingegnoso, gelesi, tra le persone arrestate dalla  Guardia di Finanza di Parma, che ha scoperto una maxi frode fiscale nel settore dell’impiantistica industriale. Sono 7 le persone arrestate stamattina, con un sequestro di beni patrimoniali per 12 milioni di euro. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Parma su richiesta della locale Procura, ha riguardato imprenditori e professionisti, operanti nel settore della metalmeccanica e dell’impiantistica industriale attraverso due distinti Consorzi riconducibili a due imprenditori, uno dei quali recentemente condannato in primo grado dal Tribunale di Catanzaro per il reato di associazione mafiosa in quanto organico alla cosca di ‘ndrangheta Farao- Marincola.

Nello specifico sei persone sono in carcere e una è agli arresti domiciliari. Indagate nel complesso 36 persone e contestati oltre centoventi capi di imputazione per i reati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, alla dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti inesistenti ed alla indebita compensazione di debiti con crediti inesistenti.

In alcuni casi, nei quali sono emerse triangolazioni fittizie con società di diritto estero, è stata anche contestata la transnazionalità del reato, ovvero la commissione di reati in più stati dell’Unione Europea (Romania).

Sono stati inoltre eseguiti sequestri per imposte evase per circa 12 milioni di euro di euro, su conti correnti, depositi e immobili riconducibili agli indagati. Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura e svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma, hanno consentito individuare un articolato meccanismo di frode attraverso il quale il gruppo criminale riusciva a fornire, ad importanti aziende di rilevo nazionale ed internazionale operanti in territorio emiliano, servizi e manodopera a prezzi fuori mercato.

Le indagini in questi mesi sono state estese anche in città, dove i finanzieri hanno acquisito una copiosa documentazione. Ennio Di Pietro è accusato -al di fuori del contesto associativo- di aver utilizzato il medesimo modus operandi  (indebite compensazioni) in favore di altre società facenti capo a soggetti diversi (CRJ Impianti; Food Tech Impianti; Tecno System) riconducibili al Consorzio I.F.C. Impianti, di fatto gestito da Ingegnoso.

Ingegnoso è accusato di aver utilizzato, per la società Futura Project (di cui era amministratore di fatto), fatture per operazioni inesistenti emesse da società cartiere, ed altresì per avere effettuato, in favore delle società Crj Impianti srl, Food Tech Impianti, Tecno System (di cui era altresì amministratore di fatto), indebite compensazioni di imposta con crediti di imposta risultati inesistenti; trattasi delle società riconducibili al più volte citato Consorzio I.F.C. Impianti.

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