“Fronte disgregato da Letta”, Di Paola: “Io in lista per l’Ars, nei punti no inceneritori”

 
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Di Paola durante l'assemblea regionale

Gela. Sarà in lista per tentare una riconferma all’Ars. Al momento, è una delle poche certezze, almeno sul piano dei nomi, in una fase di costruzione per l’election day di fine settembre. Il parlamentare regionale Nuccio Di Paola ha appena concluso un ciclo di assemblee provinciali e ad inizio settimana ha tenuto anche quella regionale. “Il fronte progressista con il Pd? Non esiste più e l’ha frantumato il segretario nazionale del Partito democratico Enrico Letta, con scelte incomprensibili. Non ci sono più le condizioni che ci hanno portati alle primarie. Il fronte è disgregato. Noi saremo intransigenti – dice – e a breve presenteremo nove punti da sottoporre al candidato alla presidenza della Regione. Se dimostrerà di essere super partes e accoglierà tutti i punti, continueremo a valutare questo percorso. Altrimenti, ci presenteremo, con quei punti, ma con un nostro candidato”. I grillini non sembrano intenzionati a sposare un’opzione su due livelli, visto che a Roma ormai M5s e Pd sono del tutto distanti. In Sicilia, invece, dovrebbero correre insieme per cercare di arrivare alla vittoria delle regionali, ma le condizioni pare vengano a mancare ogni giorno di più. Ora, attenderanno ragguagli dal candidato alla presidenza, la dem Caterina Chinnici, anche se appaiono già proiettati al “piano B”, con una possibile corsa solitaria. “Le liste per le regionali? Penso si definiranno a metà mese – aggiunge il coordinatore regionale dei grillini – io, come uscente, sono sicuramente nella lista. Gli altri due nomi verranno individuati a breve. Sia il senatore Pietro Lorefice che la parlamentare regionale Ketty Damante hanno dato la disponibilità per le parlamentarie nazionali, entrambi per il Senato, Sicilia occidentale. Stiamo facendo un lavoro di squadra”.

I grillini intendono imprimere una precisa direzione programmatica e lo spiega proprio Di Paola. “Nei nove punti, c’è anche la netta contrarietà a qualsiasi inceneritore in Sicilia, non accetteremo soluzioni come quella di Roma – conclude – anche questo verrà posto al candidato presidente”. Un no che chiaramente potrebbe avere risvolti anche per l’eventuale progetto del sistema rifiuti della Sicilia occidentale, che il governo Musumeci ha previsto in città e che è stato al centro di molteplici polemiche e di una seduta monotematica del consiglio comunale, con l’amministrazione Greco che intende verificare tutti i risvolti, anzitutto ambientali, senza però un no a prescindere.

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