Fronti…contro-fronti, tutto si gioca sulla sfiducia: il deputato grillino, “truffati da Messinese”

 
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Gela. Mosse, contromosse, fronti opposti che si osservano e cercano di non implodere. Venerdì mattina, in aula consiliare, si discuterà la terza mozione di sfiducia al sindaco Domenico Messinese. Il capo dell’amministrazione comunale e i suoi referenti di ferro stanno facendo di tutto per bloccare anche questo terzo tentativo. Tra i pro-sfiducia, almeno per ora, non sembrano aprirsi varchi. Dopo gli iniziali appelli e la presa di posizione dei consiglieri Carmelo Casano e Giuseppe Guastella che hanno invitato a condividere la mozione senza colori di partito, il fronte della sfiducia si è ampliato fino a coinvolgere ufficialmente anche il Pd. I partiti che stanno sostenendo la fine anticipata dell’esperienza Messinese non arretrano e le segreterie escludono colpi di scena. Insomma, nessun ordine di scuderia verrà disatteso. L’amministrazione comunale, durante queste settimane, ha cercato il dialogo praticamente con tutti, mettendo sul tavolo intese e posti di governo ma soprattutto di sottogoverno. Il passo non del tutto inatteso l’hanno fatto i tre consiglieri comunali di DiventeràBellissima, il movimento politico del presidente della Regione Nello Musumeci, che si sono detti pronti ad un patto di fine mandato con il sindaco. Non vogliono un commissario ma già ragionano su eventuali alleanze politiche, qualora la mozione venisse bocciata. Vincenzo Cascino, Giovanni Panebianco e Anna Comandatore hanno chiamato a rapporto chiunque volesse starci. In questi ultimi giorni, si susseguono gli appelli e anche a Palermo la vicenda non è affatto sottovalutata. Il presidente Musumeci, nonostante la scelta dei suoi consiglieri, pare non volersi spendere in prima persona. Già mesi addietro aveva lasciato carta bianca ai suoi che adesso stanno tentando di organizzare il contro-fronte, quello per far saltare la sfiducia ter.

Così, i ventuno firmatari si cercano e si consultano a vicenda. Contatti continui che proseguiranno fino all’ingresso in aula di venerdì. Vogliono evitare tentennamenti, magari dovuti a “lusinghe” politiche del’ultimo momento. I cinquestelle, che Messinese l’hanno portato in municipio tre anni fa, hanno da tempo fatto autocritica e si sono allontanati definitivamente da lui e dalla sua giunta. Che a Palermo si guardi con attenzione a cosa accadrà a Palazzo di Città, si capisce anche da quanto scritto proprio dal deputato grillino all’Ars Luigi Sunseri. Sulla sua pagina facebook, non si nasconde. “Siamo passati dalla gioia della conquista di una possibilità per questa martoriata terra alla tristezza gattopardesca di un uomo solo al comando circondato da soggetti anni luce lontani dal Movimento 5 Stelle. Siamo stati troppo buoni e sicuramente ingenui, noi siamo cittadini che si occupano di politica e non politici navigati possibilmente per soli scopi di interessi personali – scrive – abbiamo subito preso le distanze da quel soggetto che ci ha truffati politicamente e che sul piano delle iniziative era palesemente distante dal modus operandi del M5S. A distanza di tre anni siamo ad un passo dalla fine di un incubo, la città non solo non è migliorata ma è addirittura peggiorata”. Le segreterie di partito (ma non solo) sono ancora al lavoro. Si susseguono arrivi in città e partenze verso Palermo, magari alla ricerca dell’incastro giusto. Pare che in città si sia visto anche il deputato forzista Michele Mancuso. E’ un giro vorticoso di contatti, incontri informali e telefonate. Venerdì, con o senza sfiducia, inizieranno a prendere forma nuove alleanze politiche (per il governo della città oppure per entrare in municipio dalla porta principale in vista di elezioni anticipate).

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