Fu ritenuto reggente Cosa nostra, “La Rosa si è reinserito”: revocata libertà vigilata

 
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Immagine repertorio

Gela. Gli investigatori, soprattutto in passato, l’hanno considerato tra gli esponenti di Cosa nostra locale, in grado di avere la reggenza del gruppo criminale, che sarebbe stata mantenuta in una fase di riorganizzazione delle famiglie. Il cinquantunenne Maurizio La Rosa, già condannato per estorsione con l’aggravante di far parte dei gruppi di mafia della città, ha ottenuto la revoca della libertà vigilata. Dopo aver scontato integralmente la pena, è ritornato libero e avrebbe iniziato ad allontanarsi dagli ambienti criminali. I giudici del tribunale di sorveglianza di Caltanissetta hanno accolto le richieste avanzate dal suo legale, l’avvocato Maurizio Scicolone. Ha spiegato il percorso intrapreso da La Rosa, che ormai da anni lavora e si è inserito nel contesto cittadino, senza commettere reati. E’ stata prodotta tutta la documentazione a supporto.

L’istanza è stata accolta e i magistrati nisseni hanno disposto la revoca della misura, che non grava più sul cinquantunenne. Nel corso delle indagini condotte sul suo conto, emerse un ruolo nel giro delle estorsioni imposte dai clan. Sono trascorsi diversi anni da quei fatti e dopo le condanne, La Rosa non sarà più sottoposto neanche alla libertà vigilata.

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