Fumata…grigia per il Pums, tra urla e accuse di tradimento il consiglio rinvia a domani

 
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Gela. Tutto rinviato a domani per l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità sostenibile.

Il Consiglio comunale non ha trovato l’intesa sulla delibera al termine di una seduta mattutina movimentata e chiusa intorno alle 13,30. Prima la protesta degli operai dell’indotto. In aula anche commercianti e pescatori.

Le polemiche sono iniziate quando in aula non c’era nessun dirigente comunale e componenti della giunta. Assente il segretario generale, assente il suo vice. Il sindaco ha dovuto addirittura firmare una ordinanza per incaricare il comandante dei vigili urbani per presiedere la seduta, l’unico con il titolo della laurea in Giurisprudenza.

Dai banchi accuse quasi univoche. Eccone uno stralcio.

Romina Morselli. “C’è una mancanza di rispetto dell’assessore al ramo, che doveva illustrarci le linee guida del Pums. C’è un settore, quello del commercio,  che ha rinunciato a tenere aperte i loro negozi per venire qui. Non è giustificabile l’assenza di Salinitro”.

Enzo Cascino. “Consiglio presente, giunta assente. Assistiamo al fallimento dell’amministrazione comunale. Il sindaco ha preso già iniziative con ordinanze senza nessun confronto con il consiglio. Questa è una presa in giro verso i commercianti. Siamo arrivati alla frutta. Queste scelte stanno uccidendo l’economia”.

Totò Scerra. “E’ un atto del sindaco e quest’ultimo è assente. Siamo un consiglio comunale sequestrato. Loro solo al potere e rimandano a noi le responsabilità. Si trovino la maggioranza e se l’approvino loro”. 

Giuseppe Ventura. “Questo atto non può neppure essere preso in considerazione in queste condizioni”.

Carmelo Casano. “E’ un agguato politico. Domani scade il termine e ci resta un giorno per discutere ed approvarlo per non perdere 180 mila euro. Il presidente Ascia informi il Prefetto”.

Salvatore Gallo. “Questa amministrazione è peggio di quella che loro definivano vecchia politica. Ci hanno definiti infami e traditori. Vedere quei banchi vuoti è una offesa per la città”.

Guido Siragusa. “Il dramma di questa città è quella di una amministrazione che non si assume nessuna responsabilità. Dicono sì a tutti. Se approviamo il Pums la  responsabilità è nostra, se non lo facciamo si perde il finanziamento e la colpa è nostra”.

Sara Bonura. “Nel caso in cui venga approvato il Pms i soldi si utilizzino per l’acquisto di bus navetta e per ripristinare il parcheggio Arena”.

Cristian Malluzzo. “Questo piano è superato, non tiene conto delle strutture sportive di Marchitello”.  

Rocco D’Arma, assessore alla polizia municipale. “Il Pums non è una cosa che può imporre l’amministrazione o il consiglio ma è previsto dalla normativa europea. Non dobbiamo necessariamente approvarlo oggi. Se il consiglio ritiene che va meglio studiato, preparato possiamo riprenderlo. Mi preme ricordare che un mese fa c’era il dubbio se era opportuno o meno perché c’era un finanziamento in scadenza. Oggi ci ritroviamo qui. Rispetto ad un mese fa cosa è cambiato?”.

Luigi Buttiglieri, funzionario comunale. “I progettisti sono vincitori di una gara in ambito europeo.  Hanno ascoltato tutti, rappresentanti di quartiere, associazioni ambientaliste, sociali, enti e forze dell’ordine. Sono stati sentiti i cittadini sia on line che con gazebo, con oltre 2000 persone coinvolte. Il piano si sviluppa a breve e lungo termine. La realizzazione di rotatorie migliorerà la circolazione  stradale e abbasserà le emissioni in atmosfera

Enzo Antonuccio, uno dei tecnici della società che ha progettato il Pums. “Gela è la prima città in Italia ad avere avuto il Pums ed a ricevere finanziamenti europei. Non abbiamo perso 200 mila euro ma 80 milioni. Possiamo rivitalizzare l’economia sfruttando questa opportunità. La Regione nella finanziaria paga al 100 per cento le città che siano dotate di Pums. Da Roma in giù nessuna città ha questo piano. Abbiamo fatto dei tavoli tematici. Sentito tutti. A parte l’allora presidente del quartiere Macchitella Messinese e il consigliere Morgana nessuna proposta. Abbiamo invitato la cittadinanza per esporre dati e proposte all’ex chiesa San Biagio. L’82 per cento volevano il centro storico chiuso”.

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