Fuori i manager di Crocetta, Faraci non è più presidente del Cas: rischia anche Tufano

 
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Rosario Faraci e Rosario Crocetta

Palermo. Con il cambio di guardia a Palazzo d’Orleans, inizia a calare il sipario sui manager di fiducia dell’ex presidente Rosario Crocetta. Nello Musumeci, che ha preso il posto dell’ex sindaco alla guida della Regione, ha già messo mano ad uno degli enti strategici, il Consorzio autostrade siciliane. Il commercialista gelese Rosario Faraci, scelto nel 2013 proprio all’apice della scalata crocettiana, lascia la carica di presidente del consorzio. Al suo posto, Palazzo d’Orleans ha scelto Alessia Trombino, attuale capo segreteria proprio del presidente Musumeci. Insomma, una fedelissima del nuovo presidente che prende il posto di un fedelissimo di Crocetta. Consigliere sarà l’avvocato Maurizio Siragusa, che fa parte della segreteria tecnica dell’assessorato alle infrastrutture. Ha lasciato l’incarico di vicepresidente l’altro avvocato Antonino Gazzara, che rappresentava la quota degli enti consorziati diversi dalla Regione. La decisione di Musumeci, comunque, potrebbe essere provvisoria. Dopo le politiche del 4 marzo, infatti, ai due tecnici appena scelti potrebbero subito succedere manager, da individuare in quota ai partiti.

Tagliati i manager crocettiani. “Lascio la presidenza dopo quattro anni e quattro mesi, anche se la scadenza naturale era fissata ad ottobre 2018 – si legge in una nota rilasciata da Faraci – lascio con alcuni risultati, anche se sono consapevole che c’è ancora molto da fare per una rete autostradale datata che ho trovato con lacune e forti ritardi. Al mio successore lascio i bilanci approvati, oltre 150 milioni di euro del Patto per il Sud per la messa in sicurezza della intera rete le cui procedure sono state da me avviate; la costruzione dei lotti 6-7-8 della Siracusa-Gela per circa 300 milioni; le grandi manutenzioni in corso d’opera per 60 milioni(Viadotto Ritiro, Gallerie Capo d’Orlando e Tindari); quelli in programmazione a medio termine per oltre 15 milioni (eliminazione frana di Letojanni e messa in sicurezza della Galleria Sant’Alessio Siculo); le manutenzioni che costantemente sono state effettuate in questi anni con fondi di bilancio dell’ente; la ridefinizione dell’organizzazione di lavoro. Infine, mi piace evidenziare il progetto di una spa tra Cas ed Anas che, nonostante la bocciatura di una deputazione legata al vecchio sistema della conservazione del potere, rimane una valida proposta per una migliore ed efficiente rete autostradale necessaria ad assicurare
ai siciliani un piano di grande viabilità”. E’ chiaro, quindi, che il nuovo corso politico a Palermo ha subito presentato il conto ad uno dei manager di riferimento dell’ex presidente Crocetta. Quello di Faraci e del Cas, comunque, è solo il primo maquillage in lista. A rischiare il posto sono sostanzialmente tutti i manager che Crocetta, nel corso del tempo, ha piazzato a gestire importanti enti partecipati dalla Regione o di totale proprietà dell’ente. Tra i nomi che potrebbero a breve essere depennati, c’è anche quello di un altro commercialista gelese, Sergio Tufano, che Crocetta ha voluto alla guida della Sas, la multiservizi regionale. Anche al professionista è già stata notificata la richiesta di convocare il consiglio d’amministrazione.

1 commento

  1. Ci sono molte inesattezze nell’ articolo. Il cda di Cas scadeva con la legislatura . Le nomine erano da fare!..il problema è che se da un lato Musumeci HA voluto esercitare il diritto di revocare(illeggittimo secondo la Corte costituzionale) e non dica “la legge mi impone di esercitare un diritto” (Che insulto all’ intelligenza) dall’ altro lato ha infranto comunque una legge sul blocco nomine in campagna elettorale perché non esistono in diritto nomine provvisorie nei cda delle società che sono regolate del codice civile. Che brutta storia..auguri a tutti.
    Prorsus credibile est, quia ineptum est!
    Quinto Settimio Fiorente Tertulliano

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