Fuori pericolo la donna incinta, in prognosi riservata la ventiduenne

 
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Gela. Il giorno dopo l’inferno di fuoco e terrore il piazzale di via Madonna del Rosario è desolatamente vuoto. Nessuna bancarella montata, l’area interessata dall’esplosione della bombola di gpl posta sotto sequestro e transennata. Al suo interno il furgone che vendeva polli allo spiedo è un ammasso di lamiere contorte e annerite dal fuoco. C’è chi si è spinto oltre, facendolo diventare una sorte di luogo di selfie del terrore, quasi un luogo di culto da visitare armati di telefonino per uno scatto che testimoni “io c’ero” e da postare sui social.

La procura ha aperto una indagine per accertare le cause dello scoppio che ha provocato una ventina di feriti.

Quelli che preoccupano sono cinque, ricoverati tra gli ospedali Cannizzaro di Catania e Policlinico di Palermo.

Sono soprattutto due donne a creare apprensione, una ragazza di 22 anni, Melania, ricoverata nel reparto di Rianimazione con ustioni superiori al 50 per cento del corpo e tenuta in coma farmacologico, e la donna di 37 anni all’ottavo mese di gravidanza. Su quest’ultima le notizie sono rassicuranti. Sia il bambino che porta in grembo che la madre sembrano fuori pericolo. I medici faranno in modo di farla partorire tra circa venti giorni per evitare rischi. A Catania è ricoverato anche un ragazzino di 14 anni, una donna di 61 ed il titolare di 45 anni della rivendita di polli.

L’esplosione violenta ha investito in pieno le tre persone che lavoravano a bordo del mezzo (due uomini e una ragazza) e innescato un incendio che ha coinvolto le persone presenti. Sono stati gli altri ambulanti del mercatino a prestare i primi soccorsi e a tentare di spegnere il fuoco che stava divorando il furgone e gli ombrelloni delle bancarelle vicine. Determinante l’intervento di due carabinieri, che appena giunti sul luogo dell’incendio hanno pensato bene di spostare le altre tre bombole del furgone che rischiavano di creare una deflagrazione a catena.

La scena successiva è sembrata apocalittica. Le fiamme altissime, una coltre di fumo nero e il boato dell’esplosione hanno creato panico tra gli avventori del mercatino che hanno cercato di mettersi in salvo tra urla e scene da panico.

La macchina dei soccorsi si è mossa con difficoltà. Una sola ambulanza dell’ospedale disponibile ha fatto la staffetta, in sinergia con quelle del 118. L’elisoccorso è stato attivato immediatamente. Nell’ospedale di Gela, dove sono affluiti inizialmente tutti i feriti, i medici in servizio e a riposo sono stati mobilitati per dare manforte ai colleghi del pronto soccorso dove le persone coinvolte marginalmente nell’esplosione e nel successivo incendio si sono recate anche per medicazioni superficiali.

La Procura di Gela ha aperto un’inchiesta per accertare le cause della sfiorata tragedia ed eventuali responsabilità. Una delle bombole sequestrate nel furgone appare letteralmente sventrata con un lungo squarcio verticale. La polizia è titolare delle indagini, coordinati dal neo dirigente Salvatore Cicero.

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