Furti e droga, blitz “Cave canem”: Perna e Migliore non parlano, sabato interrogatorio per Ascia

 
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Gli arrestati non hanno parlato

Gela. Probabilmente, i loro legali si rivolgeranno ai giudici del riesame di Caltanissetta. Intanto, questa mattina il ventiseienne Salvatore Perna e il ventiduenne Giuseppe Migliore non hanno risposto alle domande del gip. Sono stati arrestati dai poliziotti del commissariato, al termine del blitz “Cave canem”, e sottoposti ai domiciliari. Per i pm della procura, ci sarebbero soprattutto loro dietro ad una lunga scia di furti, ricostruita dagli investigatori, ma anche a diversi episodi di spaccio di droga. Nel corso dell’inchiesta, molto più estesa rispetto alle quattro misure di custodia cautelare emesse dal giudice delle indagini preliminari, è emerso anche un tentativo di sequestro di persona. Gli indagati avrebbero preso di mira un minore, accusato di avergli rubato un motorino. Difesi dagli avvocati Nicoletta Cauchi e Giuseppe Cammalleri, i due giovani hanno deciso di non parlare. Verrà sentito sabato, in carcere a Sassari, l’altro arrestato, il ventenne Carmelo Ascia. Per gli investigatori, avrebbe avuto un ruolo centrale nei furti. Difeso dal legale Marco Granvillano, verrà sentito per rogatoria.

Al momento del blitz, si trovava già in Sardegna, per motivi di lavoro. I poliziotti del commissariato, per diversi mesi, hanno seguito le mosse di Ascia, Perna e Migliore, che comunque avrebbero agito insieme ad altri presunti complici, attualmente a piede libero. Con azioni mirate, sarebbero riusciti anche a forzare diversi garage, portando via automobili e ciclomotori.

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