Furti nelle aziende di Brucazzi, dietro c’è la mafia? Caponetti: “Lo escludo, il racket è stato sconfitto”

 
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Il presidente dell'antiracket Renzo Caponetti

Gela. “I furti perpetrati ai capannoni delle imprese che insistono nell’area industriale Irsap di contrada Brucazzi non sono da ricondurre a una riorganizzazione dei clan delle estorsioni”.

“Estorsioni sconfitte”. Ventiquattrore dopo i sospetti mossi dal presidente della regione, Rosario Crocetta, è l’associazione antiracket “Gaetano Giordano” a prendere posizione smentendo il leader del Megafono. A parlare è Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket gelese che vanta credibilità a livello nazionale. “Lo escludo nella maniera più categorica – incalza Caponetti – I furti sono legati alla crisi economica. Le estorsioni qui sono quasi del tutto debellate, nel rispetto del cartello “Città deraketizzata” collocato nelle strade di accesso. Escludiamo il fenomeno del cavallo di ritorno. Gli imprenditori che hanno subito i furti, quasi tutti nostri associati, denunciano immediatamente. Questo è l’atteggiamento giusto per contrastare sul nascere ogni tentativo di estorsione”. Stamattina (sabato, 10 ottobre), il centro direzionale Irsap (ex Asi) dell’area industriale, in contrada Brucazzi, sarà centro di un tavolo di concertazione sulle azioni da adottare per fermare il fenmeno dei furti.

“L’azione delle forze dell’ordine è essenziale”. Negli ultimi dieci giorni sono state colpite sette aziende e. grazie all’intervento degli agenti del commissariato di polizia, mandati in fuga due rapinatori e recuperata la refurtiva sottratta alle aziende Eurotec di Angelo Tuccio e “Amarù impianti” di Rosario Amarù, presidente nazionale della piccola e media impresa di Confindustria. “L’azione congiunta e tempestiva delle forze dell’ordine rappresenta un formidabile strumento di controllo del territorio – assicurano Pasquale Gallina (Cna) e Roberto Sola (Aig) – in grado di restituire agli imprenditori gelesi quella fiducia nelle istituzioni che reiterati episodi criminali hanno rischiato di incrinare”. Secondo Renzo Caponetti, infine, “la zona industriale deve essere attrezzata con un adeguato sistema di videosorveglianza e illuminazione per garantire un valido supporto alle forze dell’ordine”.

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