Furto per il rame della linea ferrata, colpo non riuscì: una condanna

 
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Gela. Una condanna ad otto mesi di reclusione, con pena sospesa. La decisione è arrivata in settimana nei confronti di Davide Giuliano. Era accusato di un tentato furto nei pressi della linea ferrata della stazione ferroviaria. Secondo gli investigatori, l’obiettivo era portare via diverse matasse di cavi di rame. Un furto che fu sostanzialmente sventato anche dall’arrivo dei carabinieri, che sequestrarono l’auto usata per arrivare sul posto. Secondo l’accusa, quell’azione venne messa a segno dall’imputato, finito a processo. La richiesta conclusiva del pubblico ministero Tiziana Di Pietro è stata di un anno e sei mesi di reclusione. La pena disposta dal giudice è invece più lieve. Giuliano ha sempre negato di essere stato coinvolto nel tentativo di furto. La difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha rivisto l’intera ricostruzione d’accusa, ribadendo che diversi elementi non avrebbero trovato alcun riscontro nel corso del dibattimento, ad iniziare dall’eventuale presenza dell’accusato sul posto. Giuliano, secondo la linea difensiva, non agì per impossessarsi del notevole quantitativo di rame. Per il legale, si trovava da solo e non avrebbe mai potuto mettere a segno il furto. Gli viene contestata inoltre la simulazione di reato, per aver denunciato il furto della propria automobile, che intanto era stata sequestrata dai carabinieri.

Secondo la difesa, quelle ore notturne e gli accadimenti che si verificarono, in una sequenza piuttosto concitata, avrebbero dimostrato che Giuliano sarebbe estraneo. Il giudice ha deciso per la condanna, che la difesa impugnerà in appello.

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