Gara rifiuti deserta, domani assemblea Srr: per imprenditori appalto “antieconomico”

 
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Gela. L’incastro della gara “ponte” sui rifiuti non riesce a trovare lo spazio giusto. Da ormai un anno, si va avanti con procedure deserte. Nelle scorse ore, i vertici della Srr4 hanno ricevuto la conferma di quanto riportato ieri da questa testata: anche la quinta procedura negoziata è andata deserta. Non sono state presentate offerte per il lotto di Gela, che vale circa sei milioni di euro per un anno. Domani, è già in programma un’assemblea della Srr4 e all’ordine del giorno, disposto d’urgenza dal presidente Salvatore Chiantia, non poteva che esserci il punto della gara andata deserta, come confermato dal verbale rilasciato dalla Centrale unica di committenza. “Valuteremo i passi da muovere”, dice lo stesso Chiantia. Sia l’amministrazione comunale, con il sindaco Lucio Greco che sta gestendo la delega dopo le dimissioni dell’ex assessore Grazia Robilatte, sia i vertici della Srr, anche in quest’ultimo caso hanno preferito andare avanti con una procedura negoziata, invitando aziende che si erano dette interessate all’appalto. Alla fine, stesso risultato di sempre, ovvero nessuna offerta. Diversi imprenditori del settore, a cominciare dai vertici di Tekra (azienda che continua a gestire in proroga il servizio in città), sono però convinti che non ci siano spazi di manovra. La gara per Gela è ritenuta “antieconomica”. L’ammontare previsto non riuscirebbe a coprire tutti i costi dei servizi e quelli per il personale. Operatori locali del settore hanno calcolato una perdita annua non inferiore al milione di euro. A queste condizioni, probabilmente, le società faranno a meno di presentare le buste. Già dopo la chiusura della prima gara andata deserta (quando ancora l’appalto toccava tutti i Comuni della Srr), furono i manager di Tekra ad inviare una comunicazione ufficiale, elencando tutti i punti economicamente non sostenibili. Nonostante numeri ritenuti del tutto fuori “mercato”, è stato comunque assegnato l’appalto per il lotto che riguarda Niscemi, Mazzarino, Riesi, Delia, Butera e Sommatino. E’ andato alla Ecos di San Cipirello, che però non è ancora subentrata alla Tekra ed è già abbondante lo scambio di note ufficiali, con la Srr4 che spinge per chiudere la procedura di passaggio delle consegne. E’ stato aggiudicato anche il lotto di Piazza Armerina. Il gruppo campano ha più volte comunicato agli enti, sui cui territori opera, di essere pronto a lasciare i cantieri.

Attualmente, tutti i Comuni hanno dovuto decretare una proroga, in attesa che subentrino le nuove aziende. Gli imprenditori campani hanno scritto non solo ai Comuni, dato che sarebbero pronti ad essere sentiti sia dal prefetto di Caltanissetta Cosima Di Stani sia dagli investigatori, che hanno avviato indagini sull’appalto ancora non assegnato. Anche per il servizio sul territorio di Gela, i numeri registrati da Tekra vengono ritenuti completamente in perdita. “Perdiamo non meno di centomila euro al mese”, dice uno dei responsabili. Tra i tanti punti rimasti in sospeso, c’è un adeguamento contrattuale mai realizzato. Le condizioni sono ferme al 2014, mentre i servizi e i costi sono aumentati. Tekra e altre aziende che hanno operato nei subappalto starebbero già valutando l’avvio di azioni giudiziarie per ottenere risarcimenti dai Comuni e dagli enti che coordinano il ciclo locale dei rifiuti. Ci sono indagini in corso, come dimostrato dall’arrivo della Dia negli uffici del settore ambiente del municipio e all’Ato Cl2. Chi opera nel settore locale sembra piuttosto convinto che dietro alla mancata assegnazione per assenza di offerte non ci sia un “cartello”, capace di bloccare l’intero sistema. L’unica vera ragione sarebbe sintetizzata da cifre che condurrebbero ad una gestione in perdita, in attesa di una gara da sette anni, che pare ancora prematura, soprattutto per la copertura finanziaria di importi assai superiori a quelli della procedura “ponte”.

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