Gatti vittime delle esche avvelenate, la denuncia di “Aria Nuova”

 
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Gela. Continuano i ritrovamenti di gatti morti a causa dell’avvelenamento. Le esche avvelenate individuate in diverse zone della città sono un serio pericolo non solo per gli animali randagi ma anche per quelli domestici e per i bambini che giocano in strada. Nelle scorse ore, un altro gatto morto è stato ritrovato, sempre in strada, tra le vie del quartiere Ospizio Marino. Si tratta di uno dei gatti spesso accuditi dai residenti della zona.
La segnalazione arriva dall’associazione “Aria nuova”, presieduta da Saverio Di Blasi.
L’avvelenamento interessa anche silenziosi abitanti del fiume Gela. Da anni si riscontra infatti una preoccupante moria dei pesci a causa dell’inquinamento delle acque.
L’avvelenamento costituisce reato anche nel caso in cui l’animale non dovesse morire.
Secondo il codice penale chiunque, per crudeltà o senza necessità, provoca una lesione a un animale ovvero lo sottoponea sevizie, a comportamenti sbagliati, a fatiche o a lavori insopportabili, è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro.

La legge specifica che la stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se da questi fatti deriva la morte dell’animale.

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