“Gela simbolo della riconversione”, Giudice: “Questione morale solo enunciata dalla politica”

 
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Gela. Ieri, il segretario regionale Giacomo Rota, nel corso del congresso della Filctem Cgil, ha più volte citato la centralità della transizione che ormai da alcuni anni è alla base del percorso industriale locale. Il congresso, oggi, si concluderà con la riconferma dello stesso Rota. Una decisione che convince Ignazio Giudice, della segreteria regionale Cgil, che a sua volta sta partecipando ai lavori. “La Cgil Sicilia ha scommesso su Rota alla guida della Filctem e a diciotto mesi dalla sua elezione si conferma la scelta adeguata ai tempi e alle sfide che la transizione energetica impone mettendo al centro le persone”, spiega Giudice.

Ribadisce inoltre il ruolo strategico del polo industriale locale. “Una Sicilia ex triangolo del petrolio con Gela, Milazzo e Priolo. Ex sede della Fiat. Ex eccellenza della cantieristica navale, penso alla Aicon e alla Rodriguez di Messina. Ex isola felice per la produzione di marmo. La Sicilia, terra di mafia e di uomini divenuti eroi per adempiere ai loro doveri, giornalisti, magistrati, sindacalisti e anche imprenditori liberi, la stessa Sicilia rappresentata da un ceto politico che assorbe e fa divenire normale il volo Trapani-Catania invece di fare muro sociale e ottenere strade e autostrade, è la stessa Regione che detiene primati culturali e turistici, eccellenze reali e virtuose – spiega Giudice – questo è sinteticamente lo scenario sociale, culturale, economico nel quale si celebra il congresso della Filctem siciliana che ha scelto Gela, città simbolo della riconversione, di un sindacato che si è costituito parte civile ai processi di mafia e che non intende arretrare sulla questione morale sapendo che i partiti si allenano nell’enunciarla ma la frequentano ben poco”. Un segnale diretto anche ai gangli della politica locale.

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