Gela snobba il Giro di Sicilia, gara corsa da Biondetti, Collins, Taruffi e Villoresi

 
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Gela. Forse non tutti sanno che Gela sin dal 1914 era una delle tappe del Giro di Sicilia, prosecuzione della Targa Florio: la seconda corsa automobilistica disputata al mondo.

Non lo sa di certo il primo cittadino, Domenico Messinese, e nemmeno i componenti della sua giunta, assenti alla tappa gelese sotto ogni punto di vista. L’amministrazione comunale, infatti, non è stata capace di riscattare la tappa gelese nemmeno nei confronti dell’amministrazione Fasulo che era riuscita a costringere gli organizzatori a modificare il percorso, dirottando la carovana rombante in altri siti.

I gentleman-driver, giunti da ogni parte del globo, hanno trovato una pompa di benzina, nessuna accoglienza o gadget, ne i dovuti controlli di sicurezza pubblica. Gli agenti di polizia municipale avrebbero ottenuto un nuovo esonero dal servizio straordinario perché indignati dalle decurtazioni economiche di particolari progetti resi alla collettività. Intanto, ancora una volta, a farne le spese è l’immagine della città, come spiega uno dei 2 gelesi dei complessivi 220 partecipanti al Giro di Sicilia, manifestazione che nell’autovettura apripista vantava la presenza della vedova di un certo Manucci che fu copilota di Sandro Munari.

“Abbiamo rievocato la tappa gelese facendo sosta in un distributore di carburanti – accusa Sebastiano Migliore, alla guida di una Fiat 1500 cabriolet – Ho notato l’assenza della polizia municipale, credo di non sbagliarmi. Di certo eravamo lontani dai luoghi di interesse turistico e di pregio della città – assicura -. E’ un’altra occasione sprecata per promuovere i nostri siti. I sindaci dei 41 Comuni attraversati dalla carovana rombante hanno regalato gadget e atteso l’arrivo delle auto storiche indossando la fascia tricolore. Che emozione! In città siamo stati accolti dai soli soci del club “Valvole e Pistoni”. Forse avrebbero potuto promuovere un arrivo della tappa all’interno di un sito di interesse. Sicuramente avranno una motivazione di questa loro assenza”.

Ieri le gloriose Fiat, “1500 cabriolet” del 1965 con a bordo l’equipaggio Migliore-Sinceri e la “600 d”, 1962, dei gelesi D’Arma-Bevilacqua, si sono unite al “Giro” mettendo alla spalle la debacle tutta “made in Gela” nonostante il glorioso terzo posto conquistato da Alfredo Ruta nel 2008 . 

La tappa gelese è stata promossa dal Veteran motor club di Gela presieduto da Maurizio D’Amaro con la supervisione del responsabile di zona, Filippo Speranza. 

Eppure questa manifestazione automobilistica non è seconda nemmeno alla Mille Miglia, basterebbe dirlo anche al presidente della regione, Rosario Crocetta, che è riuscito ad ignorare il glorioso passato motoristico della Sicilia.

Di certo, Crocetta, come i componenti della giunta comunale, non sanno che tra i piloti che hanno partecipato al Giro di Sicilia figurano nomi del calibro di Biondetti, Collins, Gendebien, Taruffi e Villoresi per citarne alcuni. In una recente riedizione un certo Clay Regazzoni ha fatto tappa nel piazzale dell’istituto suor Teresa Valsè a Macchitella, alla guida di una gloriosa Ferrari 275 gtb. Che emozione!

Però non ditelo ai nostri politici che con questi nomi è possibile accendere i motori anche del turismo e non solo delle affascinanti autovetture d’epoca che nonostante tutto, grazie al club Panormus di Palermo, continuano a rievocare quelle che nel 1911 erano le intenzioni di Vincenzo Florio fondatore della Targa che ha reso famosi costruttori come Porsche, Ferrari, Maserati, Alfa Romeo. 

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