Gelensis populus, accuse al veleno. “Provano a far carriera strumentalizzando la battaglia per i liberi consorzi”

 
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Gelensis non chiude all'asse Gela-Caltagirone

Gela. “Noi non ci candidiamo”. Il comitato Gelensis populus non le manda certo a dire.

Il giorno dopo la candidatura di Filippo Franzone il comitato attacca senza mai nominarlo il Csag. “Per noi la battaglia dei liberi consorzi era ed è una battaglia di cuore, una dichiarazione d’amore fatta alla nostra città. Una battaglia iniziata nella povertà economica e da continuare senza aspettarci nulla in cambio da parte di nessuno. Abbiamo sempre detto, e lo ripetiamo anche questa volta, che non consentiremo a nessuno di trasformare questa battaglia collettiva in una sorta trofeo o accreditamento personale per autosponsorizzarsi o autoproporsi a questo appuntamento elettorale”.

“Negli scorsi mesi alcuni soggetti ci hanno riempito le orecchie di promesse non mantenute, ci hanno detto che eravamo a due passi da una fantomatica diffida alla Regione che ci avrebbe fatto entrare certamente a Catania. Ci hanno rassicurato, tra risate e fotografie di gruppo in compagnia del sindaco Enzo Bianco, che era questione di tempo, ma Gela sarebbe entrata dentro la città metropolitana etnea”.

“Cercare di fare carriera politica strumentalizzando demagogicamente argomenti che stanno a cuore dei cittadini di un territorio è un atto deprecabile. Opportunità e decenza avrebbero imposto tante accortezze che certamente non ci sono state e non ci aspettavamo”.

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