Giorgio Albertazzi, l’ultimo imperatore del teatro, il ricordo di chi lo ha ospitato 2 volte a Gela

 
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Il teatro ha perso uno dei personaggi più carismatici della storia dello spettacolo. L’addio a Giorgio Albertazzi, morto a 92 anni, è stato celebrato in tutta Italia con grande enfasi per ricordare un artista definito colto ed anarchico. A Gela Giorgio Albertazzi si è esibito due volte. Lo ricordano con affetto Francesco Longo e Loredana Lauretta, che gestiscono il teatro Eschilo e che ne hanno voluto sottolineare la grande caratura artistica.

“Lo conobbi a Gela, alle Mura di Caposoprano, durante una delle rassegne teatrali che avevo organizzato – ricorda Francesco – Era l’estate del 2001, e lui portava in scena “Faltaff e allegre comari di Windsor”, brillante e grottesca commedia scritta da William Shakespeare, con la regia di Gigi Proietti. Ricordo come fosse oggi, la sua gentilezza, il suo garbo, la disponibilità, e naturalmente la sua immensa bravura sul palco”.

“Conservo una foto in biancoenero, dove lui, seduto fuori del suo camerino, con un finto pancione, dialoga amabilmente con mia moglie Loredana, e con un piccolissimo Edoardo”.
Albertazzi è poi tornato a Gela al teatro Eschilo per portare in scena una piece teatrale su Italo Calvino.

Oggi il mondo del Teatro é più triste e più solo.

“Grazie Maestro, é stato un grande onore conoscerti. E ti auguro Buon Viaggio. E se durante il tuo girovagare sulle nuvole piu belle e luminose, ti troverai sul cielo di Gela, passa dal nostro Eschilo Teatro e dacci qualche consiglio, o qualche tirata d’orecchio. Lo sai….. nell’arte teatrale, non si finisce mai d’imparare”.

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