Giovane denunciò la sottrazione dello smartphone, “non era estorsione”: due assolti

 
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Gela. Lo smartphone lo avevano preso dopo aver concordato con il giovane, che poi però denunciò i fatti. In due sono finiti davanti al gup Francesca Pulvirenti, che ieri ha disposto il non luogo a procedere. L’accusa era pesante, estorsione, formulata nei confronti di due giovani. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli imputati avrebbero preteso lo smartphone di proprietà di un amico, minacciandolo. Diversi aspetti della vicenda, così come hanno spiegato i difensori, non hanno però trovato riscontro. Infatti, sarebbe stato proprio il giovane a consegnare lo smartphone per coprire un debito che aveva contratto per aver danneggiato una bici elettrica, che gli era stata affidata in prova. Non avendo contanti per ripagare il danno, accettò di cedere il telefono ad uno degli imputati, ma senza che ci fossero minacce.

Questo hanno spiegato gli avvocati dei due, i legali Maurizio Scicolone, Vittorio Giardino e Lara Amata. Hanno escluso la sussistenza degli estremi per l’estorsione, sottolineando l’assenza delle condizioni per eventuali altre ipotesi di reato. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi. Il gup, invece, ha disposto l’assoluzione.

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