Giovane ferita, Nocera parla: “Non volevo uccidere, ho sparato per aiutare mio figlio”

 
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L'incidente in via Butera durante la corsa delle due ragazze verso l'ospedale

Gela. Ha sparato solo per difendere il figlio ed evitare un’aggressione. E’ questa la versione resa dal sessantasettenne Giuseppe Nocera, che questa mattina, si è presentato davanti al gip Francesca Pulvirenti. E’ accusato del tentato omicidio di una ventiquattrenne. L’indagato ha spiegato di non aver mirato alla giovane e alla ragazza che era insieme a lei. Non voleva uccidere e lo ha ribadito, in presenza del suo legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Cascino. Ha ricostruito quanto accaduto nel tardo pomeriggio dell’8 settembre. In base a quello che ha raccontato, preoccupato che le due ragazze potessero aggredire il figlio (pare avessero già tentato di investirlo a bordo della loro vettura), che era con la sua famiglia, avrebbe prima esploso dei colpi di pistola in aria. Le due ragazze, però, non avrebbero desistito, afferrando dei bastoni. Proprio in quei frangenti, l’indagato avrebbe sparato ancora contro il lunotto della loro vettura, distruggendolo. Non si sarebbe accorto di aver ferito la ventiquattrenne, poi arrivata in ospedale. E’ stata colpita ad un braccio.

La difesa di Nocera ha chiesto una misura diversa dalla detenzione in carcere, anche eventualmente sostituendola con i domiciliari. Il sessantasettenne avrebbe fatto fuoco, praticamente dalla sua abitazione, a poca distanza dalla stazione ferroviaria. Per la procura, invece, si è trattato di tentato omicidio ed è stata avanzata la conferma della custodia cautelare in carcere. Il gip si è riservato e deciderà sulle richieste avanzate. Le indagini sono in corso, condotte dai poliziotti del commissariato e coordinate dal sostituto Mario Calabrese.

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