Giovane ucciso 34 anni fa, a maggio processo per l’ex carabiniere Tasca e i complici

 
0
Il processo si tiene davanti ai giudici della Corte d'assise di Ravenna

Ravenna. I giudici della Corte d’assise di Ravenna, con un loro provvedimento, hanno spostato l’avvio del processo al prossimo maggio. Bisognerà attendere, quindi, per l’ingresso nell’aula dove si terrà il dibattimento scaturito da un omicidio, risalente ormai a trentaquattro anni fa, quello dell’allora ventenne Pierpaolo Minguzzi, che venne trovato ormai privo di vita nelle acque del Po. Fu ucciso in un piccolo centro della zona, Alfonsine. Di quei fatti, ricostruiti come un vero e proprio cold case, con i resti del giovane che vennero anche riesumati e sottoposti ad accertamenti per il dna, sono accusati due ex carabinieri e un idraulico. Lo scorso anno, il rinvio a giudizio fu deciso anche per il gelese cinquantacinquenne Orazio Tasca. L’ex militare, che era in servizio proprio in quella zona, avrebbe attivamente partecipato al sequestro e all’omicidio e secondo gli inquirenti sarebbe sua la voce che i familiari del giovane sentirono all’altro capo del telefono, quando ricevettero la chiamata con la quale i rapitori chiedevano trecento milioni di vecchie lire, come riscatto. Gli inquirenti romagnoli sono però convinti che Minguzzi, all’epoca militare di leva, fosse già stato ucciso. Sarebbe morto subito dopo il sequestro, ammazzato dai suoi stessi rapitori. Questo non li avrebbe fermati, essendo comunque pronti a chiedere un riscatto ai familiari della vittima, imprenditori nel settore dell’allevamento.

Tasca, già condannato per un altro sequestro finito poi nel sangue, è a processo insieme all’altro ex carabiniere Angelo Del Dotto e all’idraulico Alfredo Tarroni. La famiglia Minguzzi è parte civile nel giudizio, assistita dagli avvocati Luca Canella, Luisa Fabbri e Paolo Cristofori. Gli imputati sono rappresentati dai legali Luca Orsini, Gianluca Silenzi e Massimo Martini.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here