Giudice: “Politica non può negare il diritto alla salute, sanità non sia spartizione”

 
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Il sindacalista Ignazio Giudice

Gela. La necessità che la sanità, soprattutto quella locale, non venga usata solo come spartizione di appartenenze politiche, l’ha spesso sottolineata. Il sindacalista Ignazio Giudice, lo scorso anno consegnò anche un appello pubblico alla commissione regionale sanità, denunciando i troppi disservizi e i tagli al sistema locale. In occasione della giornata della salute delle donne ha voluto ribadire l’importanza di una sanità pubblica, che sia a disposizione di chi ha più bisogno. “Penso in continuazione al ruolo della politica nell’aver negato da decenni il diritto alla salute e alla cura agli esseri umani che non hanno un reddito in grado di pagare anche cinquanta euro per una ecografia alla tiroide, sessanta euro per una mammografia o centottanta euro per tac e potrei andare avanti. Cifre pagate per non rischiare di morire, perché le liste di attesa sono una tragedia”, ha scritto sulla sua pagina social.

Per Giudice, che fa parte della segreteria regionale della Cgil, la politica, quella sana, deve assicurare la piena autonomia del sistema sanitario. Invece, ancora oggi, troppo spesso le scelte sono concentrate su obiettivi che non guardano alla salvaguardia dei cittadini. “La politica sta zitta perché la sanità, da decenni, per tutti i partiti, è il luogo di spartizione di potere, spartizione di voti e quindi un argomento da campagna elettorale”, conclude.

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