“Giunta fallimentare nella crisi finanziaria”, Pellegrino: “Atti a Corte Conti e procura”

 
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Il consigliere Gabriele Pellegrino

Gela. Non potrà essere in aula consiliare, questa sera, per impegni lavorativi. Gabriele Pellegrino, però, condivide totalmente la scelta del gruppo che ha chiesto e ottenuto la seduta, entro il termine ultimo fissato nella procedura attivata dal dirigente al bilancio. “La misura è colma – dice – l’eventuale atto che verrà votato questa sera deve essere trasmesso alla Corte dei Conti e alla procura. La gestione della crisi finanziaria da parte del sindaco e della sua giunta è fallimentare. Siamo stati noi consiglieri a chiedere la convocazione d’urgenza della seduta. La giunta e il sindaco non tutelano noi consiglieri. Alla scadenza di oggi, non ci sono le misure correttive né ci sono gli atti finanziari. Però, la legge è chiara e fissa dei termini precisi. Addirittura, la giunta ha respinto la proposta di correttivi presentata dal dirigente. L’iter dell’articolo 153 del Tuel non prevede alternative ed entro la scadenza dovevano arrivare le misure correttive oppure gli atti finanziari. Praticamente, la giunta sta facendo in modo che la responsabilità ricada solo sul consiglio comunale e questo è inaccettabile. Non possiamo pagare per colpe che sono di altri”. Pellegrino e più in generale i consiglieri di opposizione, in più occasioni, hanno mosso rilievi, anche gravi, rispetto alla procedura attivata dal dirigente al bilancio. Non hanno mai condiviso la linea dell’esperto nominato dal primo cittadino. Fin dall’inizio, hanno ritenuto fondamentale avere gli atti finanziari, a partire dal consuntivo. L’assise civica cercherà di tutelarsi, tra tanti dubbi interpretativi e non solo.

“Noi abbiamo risposto all’appello del sindaco, mettendo da parte le collocazioni di partito – aggiunge – però, è inaccettabile che si sia venuta a determinare questa situazione e non per colpa nostra. Non esistono consiglieri buoni e consiglieri cattivi. Nessuno è contro la città. Questo va ribadito. Ad oggi, stiamo andando al dissesto mentre noi venivamo contestati per la mozione di sfiducia”. Una vicenda, quella che si intreccia all’attuale crisi finanziaria del municipio, che è anche politica. “Non posso accettare l’atteggiamento degli yes man, di ogni schieramento e di qualsiasi partito facciano parte. Non mi rappresentano”, aggiunge. Probabilmente, il consigliere di centrodestra si sarebbe aspettato un fronte compatto almeno nella sua area politica, forse ad iniziare dalla Nuova Dc (ancora piuttosto ancorata agli schemi dei pro-Greco).

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