Gli affari dei Rinzivillo a Roma, scarcerato Santo Valenti: avrebbe preteso soldi da esercente

 
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Gela. Era stato arrestato al termine del blitz antimafia “Extra fines-Druso”, coinvolto nel filone romano dell’indagine, con l’accusa di aver fatto pressioni sul titolare di un noto locale della capitale. L’imprenditore Santo Valenti ha sempre sostenuto di aver chiesto solo la restituzione di un credito, che i familiari dell’esercente non avevano onorato. Soldi maturati nella fornitura di ortofrutta tra i box del Centro Agroalimentare Roma. I giudici del collegio penale del tribunale capitolino, davanti ai quali è attualmente a processo, hanno accolto l’istanza di scarcerazione. Difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Ida Blasi, avrà solo l’obbligo di dimora a Gela. I pm della Dda di Roma e quelli della Direzione distrettuale di Caltanissetta ritengono che Valenti si sia rivolto a Salvatore Rinzivillo, ritenuto nuovo boss dell’omonima famiglia di mafia, nel tentativo di intimidire gli imprenditori che avrebbero dovuto restituirgli circa 180 mila euro.

Versione attualmente al vaglio dei giudici del tribunale che lo stanno processando, insieme ad altri presunti complici.

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