Gli affari dei Rinzivillo, in giudizio il blitz “Extra Fines”: appello per il troncone “Druso”

 
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Gela. Il presunto “sistema” organizzato dalla famiglia Rinzivillo arriva davanti ai giudici del collegio penale del tribunale. Gli imputati sono tutti stati coinvolti nel maxi blitz “Extra Fines”, che ha toccato quelli che gli inquirenti ritengono i pilastri economici del gruppo di cosa nostra. Imprenditori e presunti affiliati avrebbero imposto aziende di fiducia e gli investigatori hanno accertato la disponibilità di armi. Le accuse vengono mosse contro i fratelli Antonio e Crocifisso Rinzivillo, Umberto Bongiorno, Emanuele Catania, Rosario Cattuto, Angelo Giannone, Carmelo Giannone, Giuseppe Licata, Francesco Maiale, Antonio Maranto, Antonio Passaro, Luigi Rinzivillo, Giuseppe Rosciglione, Alfredo Santangelo, Vincenzo Mulè, Luigi Savoldi e Fabio Stimolo. La guida sarebbe stata affidata al presunto boss Salvatore Rinzivillo che invece ha scelto il rito abbreviato. I pm della Dda di Caltanissetta ritengono che i galloni del comando al nuovo capo li avrebbero assegnati gli altri due fratelli Rinzivillo, Antonio e Crocifisso, che nonostante la detenzione avrebbero ancora un ruolo centrale. Prima dell’apertura del dibattimento, il collegio penale del tribunale (presieduto dal giudice Miriam D’Amore e a latere Marica Marino e Tiziana Landoni) dovrà valutare la vicenda della richiesta di patteggiamento avanzata da uno degli imputati. Come già preannunciato dal pm Luigi Leghissa sono 1.900 le intercettazioni (telefoniche e ambientali) che dovranno essere sottoposte a perizia.

Un’indagine condotta in parallelo con quella ribattezzata “Druso”, che ha permesso agli investigatori romani e a quelli nisseni di risalire a presunte imposizioni che gli affiliati ai Rinzivillo avrebbero fatto pervenire ad alcuni esercenti della capitale. Dopo le condanne di primo grado, è stato già fissato il giudizio in Corte d’appello a Roma. A rivolgersi ai giudici di secondo grado sono stati lo stesso Salvatore Rinzivillo, Angelo Golino, Rosario Cattuto, Giovanni Ventura, Paolo Rosa e Cristiano Petrone. Nel giudizio di secondo grado parti civili sono l’antiracket “Gaetano Giordano” e la Fai (con l’avvocato Giuseppe Panebianco). Tra i difensori degli imputati nel giudizio “Extra Fines” ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giacomo Ventura, Riccardo Balsamo, Giovanna Cassarà, Grazio Ferrara e Carmelo Peluso.

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