Gli affari del clan a Roma, chiesti venti anni per Salvatore Rinzivillo

 
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Roma. Il presunto boss Salvatore Rinzivillo va condannato a venti anni di reclusione. La richiesta è stata formulata dal pm Francesco Minisci, nel corso dell’udienza preliminare che si tiene davanti al gup del tribunale di Roma. Rinzivillo, fratello degli ergastolani Antonio e Crocifisso, è accusato di aver ordinato estorsioni e danneggiamenti nella capitale e in alcuni comuni limitrofi. Vittime, le titolari di un’azienda di ortofrutta all’ingrosso e il gestore di un noto locale, nel centro di Roma (costituiti parti civili). Vicende che i magistrati della Dda capitolina e di quella nissena hanno concentrato nella maxi inchiesta antimafia “Extra Fines-Druso”. Insieme a lui, alcuni presunti fedelissimi. Dieci anni di detenzione sono stati chiesti per Paolo Rosa, otto anni a Rosario Cattuto e Angelo Golino, quattro anni per Giovanni Ventura e Francesco Maiorano. Hanno tutti scelto il rito abbreviato.

I Rinzivillo a Roma. Le richieste di condanna sono arrivate anche dalle parti civili, a cominciare dall’avvocato Giuseppe Panebianco, che rappresenta l’associazione antiracket “Gaetano Giordano” e la Fai. In aula, era presente Renzo Caponetti, presidente dell’antiracket locale. Il legale, già nel corso della precedente udienza, aveva ottenuto l’ammissione come parte civile, facendo leva sulla pericolosità delle infiltrazioni della mafia gelese a Roma e nel Lazio. La richiesta di rinvio a giudizio, invece, è stata formulata nei confronti di Santo Valenti, Danilo Cellanetti, Salvatore Iacona, Marco Mondini, Ettore Spampinato, Biagio Ehrler e Arianna Ursini. Per gli investigatori, il gruppo Rinzivillo aveva ripreso a gestire gli affari nella capitale, imponendo aziende di fiducia, in diversi settori. Intimidazioni e danneggiamenti sarebbero stati alla base del tentativo di recuperare crediti in denaro. Quello arrivato davanti al gup del tribunale di Roma è solo il filone laziale dell’inchiesta, che avrà un proseguo giudiziario anche a Caltanissetta. La decisione del gup arriverà a fine marzo, almeno per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Tra i difensori, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Cassarà, Grazio Ferrara, Lucio Greco, Roberto Afeltra e Luigi Cinquerrui.

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