Gli amici ricordano Emanuele Giudice. “Una tragica fatalità dietro la sua morte”

 
0

Gela. Oggi ricorre il trigesimo dalla prematura scomparsa dell’amico Emanuele Giudice. 

E certamente, al di là della imperscrutabile volontà di Dio e delle insondabili vie che Egli stesso traccia per ognuno di noi, per gli amici e per i familiari di Emanuele la sua morte non può essere che definita prematura poiché improvvisamente ed inaspettatamente è stato tolto all’affetto di chi lo amava, lo onorava della sua amicizia o, più semplicemente, lo conosceva.

Il legame affettivo, la graziosa amicizia e la grande stima sono stati testimoniati da tutti coloro i quali hanno voluto partecipare alle sue esequie (e prima ancora lo hanno visitato per l’estremo saluto in casa) proclamando anche pubblicamente il cordoglio ed il dolore per la scomparsa di un amico sempre gioviale, un collega sempre protettivo, un credente impegnato e disponibile verso i più deboli e verso la Parrocchia, cui era immensamente legato.

Tutti costoro i familiari ringraziano pubblicamente così come, appunto, pubblicamente hanno dimostrato i loro sentimenti, il loro dolore per la tragica fatalità che ha sottratto Emanuele, persona prudente e rispettosa delle regole, all’affetto dei propri cari.

Si, tragica fatalità. Si, persona prudente.

Infatti, solo come una tragica fatalità può essere spiegata la morte di una persona che, tranquillamente e con indosso il casco protettivo, si trova a transitare nel posto sbagliato al momento sbagliato: sarebbero bastati pochi secondi in più o in meno per non trovarsi lì, per non vedersi davanti quella macchina che gli ha sbarrato la strada.

Ma questo, Emanuele non poteva prevederlo, non poteva prevenirlo, non poteva evitarlo, per come era solito fare grazie alla sua prudenza, al suo sapere leggere i fatti della vita, come quando ha chiuso la propria attività commerciale, giusto in tempo e nel pieno degli affari, prefigurandosi le difficoltà future del settore e dell’economia in genere.

Era prudente, era previdente ma non poteva conoscere l’ora ed il giorno in cui il Signore lo avrebbe chiamato a Se, per come lui stesso ammetteva –lo hanno ricordato i suoi ragazzi della Chiesa Madre durante il funerale- allorquando diceva “non si possono mai sapere le cose della vita”.

E’ vero Emanuele non lo poteva sapere altrimenti la sua prudenza lo avrebbe portato a cambiare strada, a non uscire di casa, per potere rimanere ancora accanto alla sua famiglia a svolgere con dedizione il suo ruolo di marito affettuoso, di tenero padre, di fratello premuroso: non un solo giorno, non una sola ora ha mai sottratto alla sua famiglia nonostante il suo impegno nel sociale, il suo lavoro.

Ma lui aveva una Fede forte e, forse, dinanzi a questi nostri ragionamenti, ci deride e, col suo solito sorriso, da lassù, ricordandoci che i nostri sono vaneggiamenti piuttosto che ragionamenti, ci continua a dire ancora una volta “perché queste cose possono accadere agli altri e non a me? chi sono io dinanzi al Signore? sono forse diverso?”

E allora, i suoi cari, coloro che gli vogliono bene, sono costretti a rispondere “hai ragione tu Emanuele, come sempre, ma purtroppo noi non riusciamo a capire, riusciamo solo a piangere confortati in questo dal fatto che anche Gesù ha pianto davanti a Lazzaro, e allora ti chiediamo solamente di aiutarci, con le tue preghiere dinanzi al Signore che ora vedi faccia a faccia, a sopportare la tua assenza, a resistere di non vedere il tuo sorriso, ad asciugare le nostre lacrime come facevi amorosamente a Lourdes con le piaghe dei tuoi malati ”.

Il suo ricordo rimarrà sempre nei cuori di chi lo ha amato e continuerà sempre ad amarlo e, così, semplicemente ricorderemo la sua giovialità, il suo altruismo, la sua saggezza, la sua Fede e, ora, quando avremo bisogno di aiuto in un momento di difficoltà potremo dire “Emanuele, prega per noi”.

Per questo i suoi familiari invitano gli amici a volere partecipare alla Messa per la ricorrenza del Trigesimo che sarà celebrata Domenica 20 Ottobre alle ore 18.30 presso la Chiesa del Rosario.

Rochelio Pizzardi

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here