Gli “arcobaleno” di Greco superano prova presidenza, Udc rompe fronte centrodestra: ci sono due opposizioni

 
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Gela. Buona la prima per la maxi maggioranza targata Greco. Gli “arcobaleno”, che adesso contano tra le loro fila anche il gruppo consiliare ufficiale del Pd (composto dai consiglieri Alessandra Ascia e Gaetano Orlando), superano la prova della presidenza dell’assise civica. Salvatore Sammito doveva essere e Salvatore Sammito è stato. Il consigliere riconfermato, che già quattro anni fa venne eletto in consiglio per la prima volta sempre con la lista di Greco “Un’Altra Gela”, guiderà l’assise civica, dopo essersi dimesso dalla giunta (che non era affatto il suo obiettivo politico). Ventuno voti a favore e tra i banchi di maggioranza, almeno all’esordio, nessun segno di “tradimento”, nonostante le recenti scintille sulla nomina degli assessori. Qualche alleato del sindaco Lucio Greco aspetta ancora di essere rappresentato, ma sgambetti a Sammito non ce ne sono stati. Solo tre voti sono scappati al paniere del neo presidente. Quelli di maggioranza sono andati oltre, mettendo subito in difficoltà il drappello d’opposizione. Sarebbe però meglio parlare di due gruppi politicamente contrari a Greco. La grillina Virginia Farruggia e l’indipendente Paola Giudice (eletta nelle liste dell’imprenditore Maurizio Melfa) non si accodano al drappello di centrodestra, anzi. Troppa distanza politica, pur occupando lo stesso lato della sala consiliare. Ad andare in affanno sono stati i consiglieri di centrodestra, quelli sconfitti nella coalizione del leghista Spata, battuto al ballottaggio da Greco. Teoricamente, avrebbero dovuto proporre un nome condiviso da schierare per la vicepresidenza dell’assise civica, dopo il benestare della maggioranza. I due leghisti, Salvatore Scerra di “Avanti Gela” e Sandra Bennici di Fratelli d’Italia hanno confermato che la loro proposta si chiama Gabriele Pellegrino, il più votato in assoluto tra i ventiquattro eletti e a sua volta esponente di “Avanti Gela”.

All’Udc, però, qualcosa non è quadrata e il consigliere Salvatore Incardona ha espressamente parlato di “scelta imposta” dal resto del gruppo. Il coordinatore cittadino Udc ha rotto gli indugi, proponendo la sua candidatura. Una rottura politica bella e buona, che fa il gioco di una maggioranza che ha già dalla propria parte il peso dei numeri. Incardona, negli ultimi giorni, non ha fatto mistero di guardare alla vicepresidenza e il ballottaggio con Pellegrino, almeno in base alla sua prospettiva politica, non è affatto deciso. Lo scontro sulla vicepresidenza potrebbe lacerare da subito gli avversari di Greco? Il gruppo locale dell’Udc, a ridosso della fase più calda della campagna elettorale, ha deciso di mollare la coalizione del sindaco dopo l’arrivo dei dem. Incardona e il coordinatore provinciale Silvio Scichilone non se la sono sentiti di correre in un’alleanza che ha assicurato spazio al Partito Democratico e così sono approdati alla coalizione di centrodestra. Le incomprensioni sulla vicepresidenza, però, rischiano di raffreddare i rapporti interni e fin da subito Incardona potrebbe assumere decisioni importanti sulla sua collocazione.

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