Gli immobili comunali ai privati, parte la verifica generale: fanno tutti attività?

 
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Gela. Gli immobili comunali dati in gestione a privati o associazioni ritornano alla ribalta. Una richiesta ufficiale d’informazioni è stata inoltrata a buona parte dei gestori di queste strutture.

Luce sulle attività delle associazioni. Ad inviare gli atti ufficiali sono stati i tecnici comunali del settore urbanistica. In sostanza, l’attenzione viene focalizzata in direzione delle attività effettivamente svolte all’interno degli immobili pubblici. La richiesta si concentra proprio su questi elementi. Nelle scorse settimane, il neo dirigente del settore Emanuele Tuccio ha reso pubblico un primo elenco delle strutture di proprietà del comune date in affidamento ai privati.

78 immobili ma pochi proventi per il Comune. Nelle casse comunali, però, fino ad ora sono entrati proventi veramente molto scarsi a fronte dei tanti immobili assegnati. L’obiettivo, a questo punto, è capire se tutte le associazioni o i privati gestori svolgano effettivamente le attività indicate nelle richieste d’affidamento. Insomma, un giro di vite che potrebbe far emergere eventuali incongruenze. Diversi gestori di strutture comunali hanno già ricevuto la richiesta.

Vella propose una seduta monotematica. Negli scorsi mesi, era stato il consigliere comunale Enrico Vella a chiedere una seduta monotematica del civico consesso con al centro proprio il tema dei beni immobili del comune assegnati ai privati. Una riunione che, però, diede veramente pochi risultati. “Anzitutto – spiegò all’epoca il democratico Enrico Vella tra i proponenti della seduta straordinaria – era molto importante chiedere che il tema venisse trattato. Tutto è nato da una comunicazione arrivata da un gruppo di associazioni del territorio. Nella descrizione fornita, si faceva riferimento alla necessità di maggiore trasparenza anche al fine di evitare che i contributi concessi dall’amministrazione comunale servissero a pagare servizi garantiti da ditte. Davanti a richieste di questo tipo, un consigliere comunale non può certo voltare le spalle”. In totale, sarebbero 78 gli immobili targati comune e assegnati ai privati.

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