Gli incarichi legali a esponenti della sinistra, polverone in consiglio: serve un regolamento

 
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Gela. Gli incarichi legali concessi dalla giunta comunale nelle ultime settimane ritornano al centro dell’attenzione, soprattutto da parte di alcuni consiglieri. In sostanza, si teme una sorta di velata spartizione. Recenti incarichi sarebbero stati assegnati a professionisti vicini a gruppi politici rappresentati in consiglio comunale. Da Un’Altra Gela a Reset 4.0 passando per lo stesso Partito Democratico. Non a caso, alcuni consiglieri hanno scelto di prendere visione delle delibere di giunta finite al centro dei dubbi. Già nelle scorse settimane, la tensione si era alzata a causa di un avviso redatto dai tecnici comunali e destinato all’individuazione di tre professionisti che possano gestire l’intero peso dei contenziosi giudiziari dell’ente. Un atto finito al centro delle polemiche, con i rappresentanti dell’ordine locale degli avvocati pronti ad impugnare l’intera procedura. Il sindaco Domenico Messinese e l’assessore Fabrizio Morello, però, hanno confermato l’avviso e puntato sulla riduzione dei costi sostenuti da Palazzo di Città per pagare le parcelle a decine di professionisti scelti per rappresentare l’ente in giudizio. I consiglieri comunali del Polo Civico Guido Siragusa e Sandra Bennici, in risposta all’iniziativa della giunta, hanno scelto di presentare un regolamento destinato a regolare il rapporto tra il comune e i legali che lo rappresentano in giudizio, con la costituzione di un albo di fiducia e professionisti scelti a rotazione. Nelle ultime ore, il consigliere comunale di Forza Italia Salvatore Scerra ha acquisito diverse delibere di giunta relative alla nomina di legali. Intanto, non mancano le manovre politiche neanche sul fronte del rinnovo dell’organismo dei revisori dei conti di Palazzo di Città. Anna Giudice, Assunta Cattuto e Danilo Pisano lasciano il loro incarico. Così, si apre la partita sulla scelta dei nuovi componenti di un organo fondamentale per la valutazione dei conti dell’ente comunale. I partiti, ancora una volta, potrebbero avere l’ultima parola nella scelta dei tre componenti. L’opzione del sorteggio in aula tra tutte le domande presentate dai professionisti interessati all’incarico potrebbe diventare essenziale con l’obiettivo di superare qualsiasi polemica. I giochi, però, sono ancora aperti.

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