Gli investimenti nell’area di crisi, chiusa la call delle aziende: Siciliano, “adesso Crocetta faccia come a Termini Imerese”

 
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Gela. La “chiamata” delle aziende interessate ad investire in città, approfittando dei vantaggi garantiti dalla dichiarazione di area di crisi complessa, si è chiusa nelle scorse settimane.

“Il ruolo della Regione è fondamentale”. I dati non sono stati ufficializzati da Invitalia, che ha gestito l’intera procedura. I numeri, però, saranno decisivi anche per comprendere quali stanziamenti il governo centrale e la Regione metteranno a disposizione. “Invitalia non ha ancora reso noti i risultati – dice il vicesindaco Simone Siciliano – una cosa è certa, la questione non è quella del numero di richieste giunte ma decisivi saranno gli stanziamenti, soprattutto per quelle aziende che hanno in programma investimenti più limitati da un punto di vista finanziario, comunque non superiori al milione di euro”. L’assessore, in attesa del nuovo tavolo di confronto al Ministero dello sviluppo economico sulla questione del protocollo di intesa Eni del novembre di tre anni fa, continua a lanciare messaggi alla Regione e al presidente Rosario Crocetta. “Di certo – conclude – per l’area di crisi complessa ci aspettiamo un trattamento perlomeno uguale a quello ricevuto da Termini Imerese dopo l’addio di Fiat. L’area di crisi complessa che riguarda Gela è molto più vasta di quella di Termini. Il ruolo della Regione e i finanziamenti che arriveranno da Palermo sono tutti punti imprescindibili. Spero proprio che il presidente Crocetta non si tiri indietro”.

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