Gli spari contro l’abitazione di un rivale, Rinzivillo parla di nuovo: “Non ho mai avuto la pistola”

 
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“Non ho mai avuto a disposizione una pistola. Nella mia abitazione, sono state effettuate tante perquisizioni ma non l’hanno trovata”. Si è difeso di nuovo il ventinovenne Giovanni Rinzivillo, che ha voluto rendere dichiarazioni spontanee davanti al giudice Marica Marino. E’ a processo perché accusato di aver sparato contro l’abitazione di un suo coetaneo, con il quale ci sarebbero stati dissidi. In aula, si sono presentati a testimoniare altri poliziotti che condussero l’indagine, partita dopo quagli spari. Ad incastrare Rinzivillo ci sarebbe una foto, acquisita dai poliziotti sul suo profilo facebook, nella quale il giovane è ritratto con una moto praticamente uguale a quella usata per l’azione. “Era una moto da cross”, ha spiegato uno degli agenti. Al momento, però, non è stato possibile acquisire i tabulati telefonici richiesti dalla difesa, mentre sono stati sentiti i periti.

L’imputato è stato rappresentato in aula dall’avvocato Sebastiano Pizzardi, dopo la revoca del precedente difensore di fiducia. Le indagini, come hanno spiegato i testimoni al pm Sonia Tramontana, si sono estese anche alla presenza nei pressi dell’abitazione poi colpita di una potente Mercedes, nella disponibilità del fratello dell’imputato e di un amico. Elementi che verranno valutati nel corso della prossima udienza, quando dovrebbero essere sentiti anche quelli che erano a bordo dell’auto. In base alle accuse, Rinzivillo avrebbe agito approfittando di un permesso, che gli consentiva di lasciare gli arresti domiciliari, misura alla quale era sottoposto con l’obbligo del bracciale elettronico.

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