Gli spari contro un giovane in via Tevere, tre anni a Parisi: verdetto impugnato in appello

 
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Gela. Nell’ottobre di un anno fa sparò contro un coetaneo catanese. Dissapori sentimentali, scaturiti dalla nuova relazione intanto avviata proprio con l’ex compagna del rivale. Lo scorso giugno è arrivata la condanna a tre anni di reclusione per il ventunenne John Parisi. La difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha depositato l’appello. Il verdetto di primo grado è stato impugnato. Parisi affrontò il rivale in via Tevere, ferendolo ad una gamba. Avrebbe sparato mentre era in sella ad un ciclomotore. Venne esclusa l’ipotesi del tentato omicidio e il giovane è finito davanti al gup per rispondere delle lesioni subite dal catanese, arrivato in città proprio per avere un chiarimento. Per la difesa, l’imputato (giudicato dal gup con il rito abbreviato) sarebbe stato provocato dal rivale che l’avrebbe colpito con uno schiaffo al volto. Così, sarebbe scattata la vendetta.

La richiesta di condanna formulata dai pm della procura è stata di quattro anni e otto mesi di reclusione. Alla fine, gli sono stati comminati tre anni. La vicenda, però, verrà valutata di nuovo dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Parisi si trova attualmente ristretto ai domiciliari. Furono i poliziotti del commissariato a risalire a lui, dopo aver visionato anche le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona di via Tevere.

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