Workshop di pittura al parco archeologico: gli studenti incontrano il maestro Iudice

 
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Gela. Il parco archeologico, luogo di cultura e di fruizione. La dimostrazione arriva dalle cicliche visite di studenti e le singolari attività promosse al suo interno nel corso di questa stagione primaverile. 

Ieri mattina, il direttore creativo dell’associazione Triskelion, Giovanni Iudice ha accolto insieme a Giuseppe La Spina e Valeria Gennuso una classe di studenti del liceo artistico E. Majorana per un workshop di pittura dedicata alla Primavera dell’arte.

Un incoraggiamento al diletto dei giovani artisti, che hanno così potuto esprimere attraverso la pittura sentimenti ed impressioni,  incoraggiati dalle vedute del parco e dalla compagnia del loro grande maestro, Iudice. A lui si deve l’allestimento della mostra d’arte contemporanea Exodus, il mediterraneo come eterno viaggio dell’arte, tenuta sempre all’interno del parco.

“In questa mostra ho voluto includere cinque magnifici artisti mediterranei, interpreti straordinari di luce e materia: il fotografo gelese Giovanni Chiaramonte che con i suoi paesaggi ha partecipato a quattro biennali di Venezia; Carmelo Giallo, scultore e tra i più grandi ceramisti in Europa con il primordio della natura;Gianni Maia,  lo sguardo antropologico di un fotografo ragusano in Viaggio in Sicilia ; lo scultore della pietra Sebastiano Messina; le visioni del gelese Fabio Romano, tra i dieci giovani talenti internazionali alla mostra Academy Now di Bologna.

Un’iniziativa, la mia, senza alcun scopo di lucro che si propone come obiettivo principale quello di sensibilizzare i giovani all’ amore e alla cura delle testimonianza culturali presenti nel territorio. E’ necessario comunque che questo messaggio arrivi a chi di dovere: la vera bellezza risiede nel patrimonio culturale e occorrono segnali incisivi e non sporadici da parte della politica affinchè della sua ricchezza possano giungere a fruizione le odierne e future generazioni. 

Chissà se tra queste ricchezze, riaffiori la nave greca con i suoi relitti, in cerca da tempo del suo porto, quel museo di mare che attendiamo da tempi ormai noti…”

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