Greco convinto di poter recuperare i fondi tagliati, Falcone apre: forse Musumeci in città

 
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Uno degli incontri alla Regione successivo alla delibera di definanziamento

Gela. L’assessore regionale Mimmo Turano ha tagliato i fondi del Patto per il Sud destinati alla città, circa trentatré milioni di euro, e ha spiegato, anche oggi nel corso di un vertice palermitano, che non c’erano le condizioni per la cantierabilità. Sarebbero addirittura mancati riscontri dagli uffici comunali, che in più occasioni non avrebbero dato seguito alle richieste provenienti dalla Regione. Un aspetto sottolineato anche dal consigliere comunale dell’Udc Salvatore Incardona e dal coordinatore provinciale del partito Silvio Scichilone, presenti alla riunione (politicamente molto vicini a Turano). Allo stesso tempo, però, il sindaco, di ritorno dalla giornata palermitana, fa invece sapere che l’assessore alle infrastrutture Marco Falcone lo avrebbe rassicurato. “I progetti di riqualificazione urbana non verranno definanziati, presentando i progetti esecutivi in tempi brevissimi”, si legge in una nota diramata dal servizio comunicazione del municipio. Probabilmente, il punto della situazione giunta comunale e governo regionale potrebbero farlo direttamente in città. Pare ci sia la possibilità che il presidente Nello Musumeci e lo stesso Turano facciano visita all’amministrazione comunale. Allo stesso tempo, l’assessore Ivan Liardi, che ha seguito Greco a Palermo, ha ribadito che solo qualche mese fa i massimi funzionari impegnati nel coordinare le procedure del Patto per il Sud gli avevano assicurato che la città non avrebbe perso neanche un euro. Oggi, invece, si è ribaltato tutto. Greco e la sua giunta non vogliono fare brutta figura e vedersi tagliare 33 milioni di euro non è certo un grande “spot” politico.

Per il sindaco, come si legge nella nota ufficiale, l’incontro ha aperto prospettive per “per il mantenimento di somme che, al momento, sono state stornate a favore di altri territori”. Questa mattina, ha incontrato Turano, affiancato dal dirigente Emanuele Tuccio e dal funzionario Salvatore Lombardo. Allo stesso tavolo, anche i deputati Michele Mancuso e Giuseppe Arancio.

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