Greco evita capolinea, smorzata sortita centrodestra (con il caso Dc): sinistra e civici “responsabili”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Per molti, quella di oggi doveva essere una sorta di resa incondizionata del sindaco Lucio Greco e della sua giunta, stretti nella morsa della crisi finanziaria e con scadenze imminenti da rispettare senza altre opzioni praticabili. Era stato messo in dubbio anche il voto favorevole al Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti. L’avvocato e la sua amministrazione, però, rimangono in piedi, anche se certamente le condizioni non sono quelle migliori. Il Pef è stato approvato e a breve dovrebbe essere siglato il nuovo contratto che metterà fine al decennio Tekra, segnato da inefficienze, debiti fuori bilancio, proroghe e tanti dubbi gestionali. La sfiducia è “congelata” ma è servita a far risaltare le nette differenze che si riscontrano tra le fila dell’opposizione. I consiglieri che non stanno con il sindaco non marciano affatto lungo la stessa via. Sia questa mattina, per il Pef, sia nel pomeriggio, con la mozione di sfiducia, il centrodestra è andato a testa bassa. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, hanno fermamente contestato la convocazione per il Piano economico finanziario, che avevano già bocciato prima ancora di esprimersi. Il rinvio per “congelare” la mozione di sfiducia e permettere alla giunta di presentare i correttivi non l’hanno condiviso. I toni sono diventati sempre più sostenuti. I consiglieri della sfiducia, però, si sono dovuti arrendere anzitutto al caso Dc, che esprime due poli opposti. Il consigliere Gabriele Pellegrino (che non ha ancora aderito ufficialmente ma è da tempo con il partito) ha ancora una volta elencato le disfunzioni amministrative e politiche della giunta Greco ribadendo di guardare già oltre; Vincenzo Cascino, invece, ha firmato la mozione, accelerandone il percorso verso l’aula, ma negli ultimi giorni ha maturato la volontà di concedere un termine alla giunta e nella votazione finale si è schierato con i pro-Greco. Pare che la dirigenza cuffariana abbia intenzione di arrivare al sodo e nei prossimi giorni potrebbero esserci novità. Il coordinatore Natino Giannone a più riprese, prima dell’aula della mozione, ha ripetuto che Cascino avrebbe dovuto votare per la sfiducia. Così, invece, non è stato. Dem, progressisti e civici, nelle due tappe odierne, si sono chiaramente posti tra i “responsabili”. Il Pef ha ottenuto il voto favorevole dei civici Sincero e Faraci mentre i progressisti e il dem Orlando hanno concluso per l’astensione ma assicurando il numero legale. Sulla sfiducia, il rinvio proposto dall’indipendente Luigi Di Dio ha ottenuto una sorta di tacito avallo con l’astensione di Farruggia e Orlando e il sì dei civici. L’unica eccezione, quella del consigliere Alessandra Ascia di “Rinnova” che ha invece ingaggiato un duello verbale vigoroso con il capogruppo meloniano Vincenzo Casciana: si sono reciprocamente rinfacciati le scelte politiche fatte. Con un’opposizione compatta, per il sindaco ci sarebbero state poche possibilità. Ora, invece, dovrà ancora di più accelerare per chiudere i riaccertamenti e il rendiconto 2021, prima di passare ai correttivi richiesti dalla Corte dei Conti, che avrà sempre l’ultima parola. “E’ questa la priorità”, ha detto Greco a conclusione della seduta sulla sfiducia, che sulla carta ritornerà in aula il prossimo 12 giugno, sempre che ce ne siano le condizioni.

“Ringrazio i consiglieri che hanno lavorato in maniera responsabile verso la città – ha detto il primo cittadino – rispetto invece ad un’opposizione che avrebbe preferito distruggere tutto. Penso che la città saprà valutare questi comportamenti. Noi vogliamo ricostruire dalle macerie che abbiamo ereditato”. I voti odierni non dicono nulla di particolare nell’ottica della successione a Greco. Il fronte di centrosinistra intende compattarsi con i civici di “Una Buona Idea” e le tracce ci sono tutte. La possibile alleanza, al momento, non si muove ancora all’unisone. Nel centrodestra ci sono tanti aspiranti alla leadership e probabilmente oggi qualcuno avrebbe immaginato un finale differente, almeno su uno dei due fronti. Prima di tutto, però, il centrodestra della sfiducia dovrà comprendere da che parte iniziare e risolvere ambivalenze che sono pesate anche sulla mozione. Se gli atti finanziari e i correttivi rispetteranno i termini dettati, Greco potrebbe concludere il suo mandato in un municipio che avrà comunque bisogno di una “cura” drastica e di numeri finalmente chiari. Neanche per la prossima amministrazione comunale sarà un gioco da ragazzi.

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