Greco: “Si rilancia il turismo tenendo chiusi la domenica Museo e Mura?”

 
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Gela. “Abbiamo tre progetti per il rilancio turistico e il sindaco presidente del Comitato di controllo del Distretto turistico. Mi chiedo che senso ha parlare di turismo sulla carta senza infrastrutture e servizi”.

Con queste parole, Lucio Greco, candidato a sindaco con la lista “Un’altra Gela”, critica la presentazione dei progetti avviati in città dal Distretto turistico Valle dei Templi.

Sarebbe stato più indispensabile evitare la chiusura domenicale del sito delle fortificazioni greche e del museo archeologico, chiuso la domenica. Una bella sferzata per l’immagine di Gela e per l’indotto che avrebbero potuto costituire i gruppi di gitanti del Museo dove sono conservate le vestigia della nostra storia che affonda le radici nell’antica Grecia. Eppure la politica che si fonda sul ‘lavoro prima di tutto’ è stata quella sbandierata nel tempo dalle amministrazioni di centrosinistra, la stessa del Governo Crocetta sostenitore dell’amministrazione attuale che ha decretato l’infausto provvedimento”.

Greco sposta l’asse su altre difficoltà gravi. “E’ la stessa che firma il decreto di chiusura della raffinazione e non promuove le strade alternative, una delle quali potrebbe essere per Gela, quella del turismo.  Si assiste alla inutilizzazione progressiva del patrimonio archeologico nelle giornate festive, per pochi spiccioli che la Regione dice di non avere a disposizione: dopo la chiusura domenicale  delle fortificazioni greche di Caposprano, è  arrivata  la notizia che anche il Museo resterà chiuso la domenica, proprio nel giorno festivo quando si realizza il flusso turistico ‘mordi e fuggi’ che potrebbe movimentare almeno una parte dell’economia locale.

E l’amministrazione che fa? Come sempre sta a guardare e subisce le decisioni antieconomiche senza colpo ferire, con un atteggiamento di deferenza verso il governo della Regione ad un passo da commissariamento. Io, a questo non ci sto! Nel mio programma elettorale un posto di rilevo assume la politica della valorizzazione dei beni culturali come volano per una nuova economia che, unita alla risorsa mare, potrebbe costituire una nuova forma di economia in grado di cambiare il volto della nostra città. Basta guardare a qualche realtà produttiva per potere fare tesoro delle esperienze di un’economia in movimento: San Vito Lo Capo da paesino di poche migliaia di abitanti è metà turistica non solo durante l’estate per la fruizione del mare ma anche in inverno con il Climbing festival.

Il mare e la montagna ci sono sempre stati, quello che è nuovo è la loro valorizzazione con eventi studiati ad hoc. Esattamente quello che manca a noi e che nessuna rivoluzione millantata è riuscita a portarci. E adesso ci chiudono anche il museo la domenica per non potere pagare lo straordinario ai dipendenti o , men che meno, assumerne altri in numero sufficiente da tenere aperti i luoghi della nostra storia. Però è tutto a posto…., anche se continuiamo a perdere pezzi della nostra già penalizzata economia”.

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