“Green e formazione”, Ricci: cosi Eni ha salvato la raffineria evitando la nascita di un deposito

 
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Gela. “Siamo usciti dal business delle benzine per entrare in quello della sicurezza. Solo in questo modo abbiamo scongiurato la chiusura della raffineria per realizzare depositi, come avvenuto nel resto d’Europa”. A parlare è Giuseppe Ricci, l’ingegnere capo della raffinazione nazionale di Eni che per ben quattro anni ha guidato la fabbrica di contrada Piana del Signore. Il vertice Eni illustra in questo modo l’alternativa alla soluzione tecnica, ovvero la creazione di depositi. Da allora in città non si raffina più petrolio ma si sta lavorando per raffinare l’olio di palma e realizzare benzine verdi. L’avvio della nuova fabbrica “green” avverrà progressivamente, il primo step è fissato entro l’anno.

“Eni a Gela è riuscito a trovare soluzioni che quando ero qui non erano nemmeno immaginabili” – ha aggiunto Ricci intervenendo alla conferenza di inaugurazione del “Safety Training Center”. Era presente il sindaco, Domenico Messinese, i rappresentanti degli enti e delle istituzioni territoriali, nonché delle organizzazioni sindacali e di Confindustria e per Eni: Luigi Ciarrocchi, Giovanni Milani, Marco Coccagna e Modestino Colarusso. L’occasione si è rivelata ghiotta per assegnare 20 borse di studio universitarie selezionate tra i 70 studenti  gelesi che hanno avanzato la loro candidatura al bando indetto da Eni “che ogni anno – sottolinea Marco Coccagna – consente di premiare in tutta la nazione 350 studenti meritevoli”. I vertici del colosso energetico del cane a sei zampe hanno assicurato che il prossimo anno accademico il numero di borse di studio sarà raddoppiato “per incontrare le esigenze della comunità rilevate durante questa prima esperienza”. Nella sala conferenze, sotto le ciminiere della fabbrica, sono accorsi anche Rosario Amarù e Carmelo Turco, in rappresentanza di Confindustria.

Il taglio del nastro del nuovo “Safety Training Center” è stato affidato al primo cittadino.

Si tratta di un centro operativo della formazione Eni in ambito della salute, sicurezza e ambiente.

Lo stesso, nato oltre gli impegni assunti nel Protocollo sottoscritto al Mise nel 2014, si affianca alle attività del Safety Competence Center (SCC), inaugurato nel gennaio 2015, che ad oggi ha formato circa 140 risorse. “Questa città l’ho amata – racconta l’ingegnere Ricci – La green e il Safety center rappresentano la capacità di inventarsi qualcosa di nuovo per assicurare un futuro nel lungo periodo. Questa è la strada giusta per sfruttare al meglio la location e avviare nuove strategie. Adesso – conclude Giuseppe Ricci – dobbiamo avere la capacità di lasciare l’orizzonte aperto. In questo contesto il supporto alla scuola è fondamentale per la crescita del territorio”.

Ecco di seguito i nomi dei venti studenti vincitori della borsa di studio:

Francesca Grazia Aliotta, Monia Maria Altamore, Alessia Bentivegna, Salvatore Caruso, Valentina Condorelli, Giorgia Francesca Consilio, Adriana Maria D’Arma, Leandro Bernardino Gentili, Dafne Marino, Claudia Pantò, Mirco Quartinello, Alessandro Francesco Savatta, Federica Lucia Sciagura, Giuseppe Trainiti, Emanuele Greco, Marta Razza, Paolo Carmelo Libertà, Deianira Dammaggio, Noemi Cariota, Sofia Amarù. 

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