Ha rubato soldi e uno smartphone, “ha un grave ritardo mentale”: La Mattina trasferito in una comunità terapeutica

 
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Gela. Non è imputabile, “soffre di un ritardo mentale molto grave”, come confermato dal perito in aula. Si è chiuso il giudizio a carico del trentasettenne Rocco La Mattina, che verrà trasferito in una comunità terapeutica. Difeso dall’avvocato Giovanna Cassarà, era accusato di aver rubato soldi e uno smartphone, lasciati all’interno di un’automobile in sosta. Il verdetto di assoluzione è stato chiesto dal pm Tiziana Di Pietro e accolto dal giudice Tiziana Landoni. “Ho riscontrato l’assoluta assenza di nutrimento mentale”, ha spiegato ancora il perito. L’imputato, inoltre, anche in carcere, dove era detenuto, è stato più volte protagonista di episodi di autolesionismo. “E’ più pericoloso per sé stesso che per gli altri”, ha aggiunto lo specialista sentito in aula.

E’ incapace di intendere e di volere. A spingere per verificarne lo stato mentale era stata proprio la difesa, che ha ribadito la necessità del trasferimento in un centro di cura, dove La Mattina possa ricevere il necessario sostegno medico. L’incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti ha indotto il giudice ad emettere un verdetto che chiude il giudizio.

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